Goa, una croce fatta a pezzi. Sajan K George: Intolleranza contro i cristiani
Il simbolo religioso cristiano è stato ritrovato in frantumi accanto la cappella di san Gaetano. La dissacrazione è avvenuta nel villaggio di Raia. Lo scorso anno un 50enne è stato accusato di aver profanato più di 150 strutture religiose, ma le accuse contro di lui sono cadute e al momento è fuori su cauzione.
Mumbai (AsiaNews) – Una croce è stata fatta a pezzi a Goa e in seguito la polizia ha registrato il caso contro ignoti. È quanto riferisce ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). Egli denuncia “un crescente clima d’intolleranza contro la fede cristiana” che si manifesta “persino nei confronti delle lettere pastorali che i vescovi rivolgono ai fedeli”. Citando il caso dell’arcivescovo di Delhi che ha chiesto ai cattolici della sua diocesi di pregare e digiunare in vista delle elezioni generali del 2019, il leader cristiano sostiene: “[Le lettere] vengono utilizzate come strumento per intimidire ancora di più le minoranze”. Al contrario, proprio ieri parlando con alcuni giornalisti, il ministro dell'Interno aveva detto che in India non esiste l'intolleranza e che tutte le minoranze sono al sicuro.
La dissacrazione della croce è avvenuta il 22 maggio nel villaggio di Raia, a circa 40 km da Panaji (South Goa). Nella notte il simbolo religioso è stato ritrovato in frantumi accanto alla cappella di san Gaetano. Un agente riferisce che “alcune persone hanno rinvenuto la croce danneggiata e informato subito il comitato della cappella”. Il giorno successivo le autorità ecclesiastiche hanno sporto denuncia nella stazione di Maina-Curtorim. Sul posto è stata dispiegata un’unità cinofilia per raccogliere indizi.
Sajan K George lamenta che nel 2015, “nello Stato del Telangana colpito da una grave siccità, il chief minister K Chandrasekhar Rao ha deciso di spendere 70 milioni di rupie [più di 872mila euro, ndr] per il ‘Ayutha Chandi Maha Yagam’, un rituale indù di 10 giorni. Da quando il nuovo Stato indiano è stato creato [nel 2014, ndr], almeno 1.840 contadini si sono suicidati, ma le forze di estrema destra rimangono in silenzio di fronte a questi rituali che vengono celebrati in uno Stato afflitto da povertà e debiti”.
Il presidente del Gcic ricorda che nello Stato di Goa sono avvenute numerose dissacrazioni di luoghi di culto cristiani nel luglio dello scorso anno. “In seguito a quegli episodi – aggiunge – è stato arrestato un 50enne di nome Francis Pereira, del villaggio di Curchorem. La polizia sosteneva che egli fosse coinvolto nella profanazione di più di 150 strutture religiose negli ultimi 15 anni, dopo essere stato indottrinato contro l’adorazione di idoli da un ex compagno di cella israeliano, durante un breve periodo di prigionia”. Invece, conclude, “al momento l’accusato è stato rilasciato su cauzione, dopo che all’inizio di quest’anno un tribunale ha respinto i tre casi contro di lui”.
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