22/11/2007, 00.00
MYANMAR – ASEAN - UE
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Gli "stratagemmi militari" del Myanmar con la comunità internazionale

Asean e Ue firmano una dichiarazione congiunta per il rilascio di tutti i detenuti politici arrestati dalla giunta e di apprezzamento al lavoro Onu nel Paese. Ma secondo analisti locali, anche a Sigapore ha vinto la tecnica da guerra del generale Than Shwe.
Singapore (AsiaNews) – Nonostante approcci differenti verso la crisi birmana, l'Unione Europea e l'Associazione dei Paesi del Sud-est asiatico(Asean) hanno raggiunto a Singapore un accordo per una dichiarazione congiunta, che chiede al regime di Naypydaw di liberare tutti i detenuti politici. "Accogliamo con favore la decisione del governo della Birmania per un impegno con le Nazioni Unite e un dialogo con San Suu Kyi, ricordando che un tale dialogo dovrebbe essere effettuato con tutte le parti interessate e i gruppi etnici" è scritto nel testo della dichiarazione, che però non ha valore normativo e non fissa alcuna scadenza per il regime.
 
Rappresentanti di Ue e Asean si sono incontrati per celebrare i 30 anni delle loro relazioni. Nei confronti della giunta birmana i due grandi gruppi hanno tenuto sempre posizioni distanti. L’Unione Europea ha imposte sanzioni “soft”, mentre l’Asean è convinta che le sanzioni non aiutano il processo democratico, ma colpiscono solo la popolazione. Il premier portoghese Jose Socrates ha chiarito che nonostante ciò, entrambi i blocchi condividono il comune obiettivo di un Myanmar democratico e rispettoso dei diritti umani.
 
Continua quindi il valzer di mozioni, risoluzioni e “condanne” verso la politica birmana, ma secondo analisti la realtà è che i generali continuano comunque a imporre il loro gioco. Wai Moe, firma di The Irrawwaddy, spiega che il generale Than Shwe - capo della giunta – sa bene come “comportarsi con organizzazioni deboli come l’Asean”. Secondo l’editorialista, egli utilizza veri e propri “stratagemmi militari”: come far credere al nemico una cosa e all’ultimo sorprenderlo facendo l’opposto. È successo quando la giunta aveva promesso di liberare Aung San Suu Kyi nel 2004, rimangiandosi poi tutto. In modo simile, due giorni fa Than Shwe ha fatto cancellare in extremis l’intervento all’Asean dell’inviato speciale Onu, Ibrahim Gambari, a cui in precedenza aveva, invece, acconsentito.
Than Shwe - suggeriscono altri - può fare così perché ha le spalle coperte. Prima di tutto da Cina, India e Russia.
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