Gli insediamenti israeliani cancellano l'ipotesi di uno Stato palestinese
Gerusalemme (AsiaNews/ Agenzie) - Gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi sono illegali, distruggono la prospettiva dei due Stati e bloccano i colloqui di pace. È quanto afferma Riyad Mansour, osservatore palestinese all'Onu, a due giorni dalla riunione del Quartetto per il Medio oriente - Onu, Unione europea, Stati Uniti e Russia - in programma il 12 aprile a Washington.
In un appello a Ban Ki-moon, segretario delle Nazioni Unite, e all'Assemblea generale Onu, il diplomatico sottolinea che "il programma di nuove costruzioni lanciato da Israele è un tentativo deliberato per sottrarre terra ai palestinesi". Ciò getta ombre sulla reale disponibilità del governo israeliano a riprendere i negoziati di pace.
Ieri, Karean Peretz, portavoce della Missione israeliana all'Onu, sottolinea che a bloccare il processo di pace sono i no dell'Autorità palestinese (Ap) al riconoscimento di Israele e non gli insediamenti. "Vogliamo un rapporto diretto con l'Ap - ha affermato - basta con le provocazioni all'Onu".
I colloqui diretti fra Israele e Palestina sono fermi dal settembre 2010, dopo il no di Tel Aviv a bloccare gli insediamenti dei coloni. In gennaio il Quartetto per Medio oriente ha invitato entrambe le parti a riprendere i negoziati ufficiali, per giungere a un accordo di pace definitivo entro la fine del 2012. Ma a tutt'oggi non vi sono stati sviluppi significativi. Lo scorso 7 aprile, al termine della messa di Pasqua, il papa ha esortato israeliani e palestinesi a "riprendere con coraggio il processo di pace".
In questi anni l'aumento degli insediamenti finanziati dal governo israeliano ha reso impossibile l'unità territoriale della Cisgiordania, i coloni israeliani in territorio palestinese sono circa 500mila. Lo scorso 4 aprile, il ministero israeliano per l'Edilizia ha annunciato l'apertura di una gara d'appalto per la costruzione di 1.121 nuove unità abitative in tre diverse colonie israeliane in territorio palestinese. Il bando prevede la costruzione di 872 abitazioni nella colonia di Har Homa, insediamento di Gerusalemme Est, che divide la Città santa da Betlemme; 180 nella colonia di Givat Zeev, a Nord di Gerusalemme; 69 a Katzrin nelle Alture del Golan.