Gli ex guerriglieri maoisti frenano il disarmo. Governo in crisi
di Kalpit Parajuli
Almeno 21 i campi di addestramento pieni di armi ancora in mano agli ex guerriglieri. Consegnate le chiavi di soli 7 depositi nei campi controllati dall’ Onu. A rischio la stabilità del Paese. Per placare gli animi il governo nomina un ex combattente ministro delle Finanze.
Kathmandu (AsiaNews) – L’ala dura del partito maoista frena il disarmo degli ex guerriglieri - iniziato il 2 settembre - e mette in crisi il governo del Premier Bhattarai. Nei giorni scorsi ex generali e quadri dell’esercito paramilitare hanno manifestato a Kathmandu chiedendo il blocco del disarmo e chiarimenti sul futuro degli oltre 18mila guerriglieri ancora nei campi di addestramento. Il patto con il governo è che al disarmo deve corrispondere l'assorbimento dei guerriglieri nell'esercito o nella società.
A tutt’oggi i maoisti hanno consegnato le chiavi dei container dislocati nei sette accampamenti sotto supervisione Onu. Tuttavia gli ex guerriglieri controllano ancora 21 accampamenti pieni di armi.
Intimorito dalle pressioni e dal potere delle frange estremiste, ieri il gabinetto di governo ha ripensato le nomine dei ministeri, inserendo ex capi maoisti in settori chiave delle istituzioni. Fra questi Barsha Man Pun, ex generale maoista che sarà il nuovo ministro delle Finanze. Ciò ha scatenato le critiche dell’opposizione e degli economisti che considerano le nomine inadeguate per affrontare la crisi economica ed istituzionale del Paese.
Ram Sharan Mahat, ex ministro delle Finanze e leader del Congress Party invita i maoisti a non considerare la scelta dei ministri come “un gioco”. “Per uscire dalla crisi – sottolinea – occorre aumentare e rivedere gli investimenti e debellare la corruzione. L’economia del Nepal non può reggersi solo sul turismo e sulle rimesse dei migranti”.
Secondo l’economista Biswambhar Pyakurel il Paese sta affrontando uno delle più gravi crisi economiche della sua storia. “Forse – afferma – siamo tutti un po’ confusi se pensiamo che un ex guerrigliero possa salvare la nostra economia”.
A tutt’oggi i maoisti hanno consegnato le chiavi dei container dislocati nei sette accampamenti sotto supervisione Onu. Tuttavia gli ex guerriglieri controllano ancora 21 accampamenti pieni di armi.
Intimorito dalle pressioni e dal potere delle frange estremiste, ieri il gabinetto di governo ha ripensato le nomine dei ministeri, inserendo ex capi maoisti in settori chiave delle istituzioni. Fra questi Barsha Man Pun, ex generale maoista che sarà il nuovo ministro delle Finanze. Ciò ha scatenato le critiche dell’opposizione e degli economisti che considerano le nomine inadeguate per affrontare la crisi economica ed istituzionale del Paese.
Ram Sharan Mahat, ex ministro delle Finanze e leader del Congress Party invita i maoisti a non considerare la scelta dei ministri come “un gioco”. “Per uscire dalla crisi – sottolinea – occorre aumentare e rivedere gli investimenti e debellare la corruzione. L’economia del Nepal non può reggersi solo sul turismo e sulle rimesse dei migranti”.
Secondo l’economista Biswambhar Pyakurel il Paese sta affrontando uno delle più gravi crisi economiche della sua storia. “Forse – afferma – siamo tutti un po’ confusi se pensiamo che un ex guerrigliero possa salvare la nostra economia”.
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