Gli avvocati malesi contestano la credibilità del sistema giudiziario
Kuala Lumpur (AsiaNews) – Si accende una polemica tra il Consiglio degli avvocati malesi e ambienti del governo, dopo che il ministro Datuk Seri Mohamad Narzi Abdul Aziz il 14 ottobre ha definito “pazzi” gli avvocati scesi in piazza per protestare. In un’immediata risposta Ambiga Sreenevasan, presidente del Consiglio degli avvocati, ha osservato che il governo critica i dimostranti ma non ha preso iniziative riguardanti il sistema giudiziario, dopo che il 26 settembre oltre 2mila avvocati e attivisti, di ogni età, etnia e credo politico, hanno manifestato in strada chiedendo una classe giudiziaria più onesta e professionale.
“Ho un buon rapporto con il ministro – ha detto Ambiga – ma non posso essere d’accordo quando dice che gli avvocati hanno agito come un partito d’opposizione”. Invece la manifestazione ha voluto evidenziare antichi problemi e l’importanza di migliorare e potenziare l’ordine giudiziario. “Riteniamo possibile – ha proseguito – che ci sia una classe giudiziaria forte e di alto livello. Questo solo vogliamo”. Ha aggiunto che già ci sono molti giudici onesti che lavorano con serietà e che “è possibile avere un’istituzione libera da scandali”.
La presidente ha ammonito che sarebbe “sbagliato” ignorare quanto chiesto nella manifestazione, che ha avuto un forte sostegno popolare. “Noi avvocati malesi – ha concluso – chiediamo con fermezza che sia istituita una commissione reale, simile a quanto il governo ha fatto per la polizia”.
La manifestazione del 26 settembre si è svolta dal Palazzo di giustizia all’ufficio del primo ministro Datuk Seri Abdullah Ahmad Badawi, per consegnare due memorandum con le ragioni della protesta.