Gli amici di Prigozhin da Minsk alla Crimea
Il governatore della penisola annessa nel 2014 Sergej Aksenov - fedelissimo di Putin - era talmente vicino a Prigozhin da aver fondato la Konvoj, una sua compagnia privata alleata della Wagner. Ora invece in Crimea i cartelloni pubblicitari per il reclutamento sono stati sostituiti in fretta da una campagna contro l'alcolismo.
Mosca (AsiaNews) - Si è molto parlato in questi giorni dell’amicizia tra il capo della Wagner Prigožin e il presidente bielorusso Lukašenko, che ha offerto all’amico “cuoco” una via d’uscita, pagando i suoi debiti anche con il “fratello maggiore” di entrambi, il Putin umiliato e ora riciclato come unica roccia di salvezza della Patria in pericolo. La compagnia ex-mercenaria ora si è liberata dalle dipendenze in Russia e dal gravoso impegno in Ucraina, dopo aver consumato tutte le riserve di armi fornite dallo Stato e di fanti forniti dai lager.
La permanenza della Wagner in Bielorussia, senza alcun controllo ufficiale, permette a Lukašenko di sfruttare la protezione dell’amico senza bisogno di rivolgersi sempre al Cremlino, e a Prigožin di spaziare su tutti i territori dove lanciarsi nei conflitti in grado di aumentare il fatturato, dall’Africa al Sudamerica e oltre. Il fronte russo in Ucraina perde però la sua principale forza d’assalto nei punti nevralgici, uno dei quali è senz’altro la Crimea.
Alla guida della sacra penisola annessa nel 2014 c’è un altro fedelissimo di Putin, il governatore Sergej Aksenov, anch’egli un grande amico di Prigožin, che ora deve decidere come ridefinire la propria posizione politico-militare. In Crimea la Wagner era finora delegata al controllo delle zone e degli obiettivi più delicati, e la controffensiva ucraina sogna proprio di riprendersi il territorio dell’antica Tauride, “ombelico del mar Nero” tra Oriente e Occidente.
Aksenov aveva espresso più volte i suoi apprezzamenti e la sua gratitudine alla compagnia del “cuoco amico”, poi trasformatosi in “fuoco amico” con la marcia su Mosca e la ritirata in Bielorussia. Naturalmente, appena Prigožin si è lanciato alla conquista di Rostov e Voronež, Aksenov ha diffuso il post su VKontakte “La Crimea è con il Presidente!”, a cui si è unita la compagnia privata creata dallo stesso governatore in Crimea, la Konvoj guidata da un fuoruscito della Wagner, Konstantin Pikalov detto “Masai” per la sua capacità di controllare le lotte di potere in Africa, sostenendo a turno i capi delle forze in conflitto.
Il capo della Crimea aveva fatto pubblicamente gli auguri di compleanno a Prigožin all’inizio di giugno, ma dal 25 giugno il messaggio è stato opportunamente cancellato dal canale Telegram di Aksenov. In realtà, come osserva un’inchiesta di Krym.Realii, sono ancora reperibili in rete molti altri messaggi di sostegno, soprattutto alla “fame di proiettili” lamentata da Prigožin fin da febbraio, inizio della sua polemica diretta contro il ministro della difesa Šojgu, che lesinava i rifornimenti alla Wagner. Aksenov si associava invocando “punizioni al massimo livello per i burocrati e i generali, colpevoli delle interruzioni di forniture”.
Gli insuccessi dell’esercito russo al fronte degli ultimi mesi, a cominciare dal ritiro dalla riva sinistra del Dnipro a Kherson, avevano ulteriormente avvicinato Prigožin a Aksenov, che si era messo a fare propaganda per l’arruolamento nella Wagner, affiancando ad essa la Konvoj, anche con messaggi diffusi dal canale televisivo ufficiale crimeano Krym 24. Si promettevano lauti stipendi anche a Simferopoli e Yalta, assicurazioni per la vita e la salute, forniture di speciali equipaggiamenti e armi di ultima generazione, perfino con annunci sugli autobus e alle fermate dei tram, con lo slogan “L’orchestra W aspetta te”.
Ora invece la tv della penisola parla dei “torbidi, scisma e tradimento” dell’ex amico Evgenij Viktorovič Prigožin, e tutti i cartelloni pubblicitari vengono levati dalla ditta che li aveva prodotti, di proprietà della sorella di Aksenov e del suo compagno d’avventure commerciali e politiche, Sergej Lapenko, e sostituiti da annunci per la lotta contro l’alcolismo. La de-nazificazione della Crimea, inizio solenne di tutte le operazioni speciali putiniane, ora diventa una de-wagnerizzazione, con l’avvertenza di astenersi da eccessi di vodka, nonostante i timori del ritorno degli ucraini e dell’abbandono dei più grandi amici.
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