Gli amici di Pechino applaudono ‘unanimi’ alla legge sulla sicurezza per Hong Kong
L’Ufficio della Cina nel territorio afferma che i suoi membri eminenti sostengono in modo totale la nuova legge e desiderano sia applicata il più presto possibile. Non sono stati invitati membri dell’opposizione e personalità critiche. Elsie Leung (in stretti legami con Pechino): meglio non pubblicare il testo della legge perchè potrebbe provocare disordini.
Hong Kong (AsiaNews) – L’Ufficio cinese dei rapporti con Hong Kong e Macao (Liaison Office), l’organo di controllo della Cina sul territorio, ha dichiarato che tutte le persone da loro incontrate “hanno espresso in modo unanime sostegno alla legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong”.
Il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo è al lavoro per stilare una legge sulla sicurezza che punisca e prevenga “atti” e “attività” di sovversione, secessione, terrorismo e collaborazione con forze straniere che interferiscono negli affari della città. La legge, preparata da Pechino dovrebbe essere varata entro il 30 giugno. Ma ad oggi, nessuno della popolazione di Hong Kong – a cui è indirizzata la legge – ne conosce il contenuto.
Unica cosa che si conosce sono alcune vaghe linee guida diffuse dalla Xinhua, che hanno provocato molte discussioni e critiche nella popolazione.
Diversa è l’esperienza del Liaison Office: avendo incontrato 120 rappresentanti di vari settori sociali nei giorni scorsi, la conclusione è non solo “l’unanime sostegno” di tutti i partecipanti, ma anche “la speranza che la legge sia applicata il più presto possibile”.
Unico particolare stridente: agli incontri del Liaison Office non sono stati invitati né parlamentari dell’opposizione, né coloro che sono critici verso la legge, temendo che essa cancellerà lo stile di vita liberale che caratterizza Hong Kong rispetto alla Cina nel continente.
Il Liaison Office ha cercato di tranquillizzare le paure. Nella dichiarazione si spiega che quella legge “sarà come un altro angelo custode che permetterà [alla popolazione di Hong Kong] di godere dei benefici del [principio] un Paese, due sistemi e vivere, lavorare, intraprendere commerci in un più sicuro, stabile, armonioso ambiente sociale”.
Ma fra la popolazione vi è che dice che “per sconfiggere la paura, Pechino dovrebbe rendere pubblica tutta la legge prima di metterla in atto, e poi ascoltare le critiche e correggere la bozza di legge”.
A difendere Pechino è intervenuta oggi Elsie Leung (foto 4), amica di lunga data della leadership del continente. Parlando alla Rthk, la Leung ha sostenuto che non è una buona idea pubblicare l’intera bozza perché questo causerebbe una forte opposizione, vandalismi e rivolte.
Il territorio di Hong Kong è scosso da oltre un anno da manifestazioni pro-democrazia, iniziate con l’opposizione a una legge per l’estradizione in Cina di sospetti criminali (che la nuova legge sulla sicurezza renderà possibile). In generale tali manifestazioni sono state pacifiche, anche se quasi puntualmente, vi sono state delle code vandaliche da parte di alcuni gruppi. Alcuni membri di questi gruppi, in anonimato spiegano: “E’ proprio il silenzio e il rifiuto di ascoltarci che ci ha resi violenti”.
Foto 1,2,3: HKFP
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