Giovani indiani alla Gmg: ambasciatori del pluralismo, della pace e dell’armonia
di Nirmala Carvalho
È l’esortazione del card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai. La delegazione indiana accoglie più di mille ragazzi, di cui 110 del Kerala e 240 dell’arcidiocesi di Mumbai. Per il porporato i ragazzi sono la risorsa e la speranza “più grandi” dell’India.
Mumbai (AsiaNews) – Più di mille giovani, tra cui 110 del Kerala e 240 dell’arcidiocesi di Mumbai, saranno “ambasciatori” per l’India alla Giornata mondiale della gioventù di Madrid, dal 16 al 21 agosto. Così li ha definiti il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, nell’eucarestia speciale celebrata ieri nella basilica di Nostra Signora del monte (Bandra, arcidiocesi di Mumbai), esortandoli a portare in Spagna la “ricca eredità pluralistica dell’India, dove diversità religiosa e culturale sono difese e celebrate, per assicurare la coesistenza armoniosa tra individui di credo e orizzonti culturali differenti”.
In un Paese “giovane” – il 40% della popolazione è sui 20 anni ed entro il 2020 la media sarà sotto i 30 – che ospita almeno otto religioni – induismo, buddismo, islam, cristianesimo, zoroastrismo, sikh, ebraismo e giansenismo – la condivisione dei valori di cooperazione, armonia, unità e tolleranza sono la chiave per raggiungere un nuovo ordine mondiale improntato sulla pace. Per questo i giovani, per il porporato, sono “la più grande risorsa e la più grande speranza dell’India, a cui abbiamo insegnato ad andare oltre le differenze” e “apprezzare la diversità di culture, lingue e religioni”.
“Questo Paese – ha proseguito l’arcivescovo – può definirsi la ‘prima figlia della Chiesa in Asia’ (S. Tommaso Apostolo, primo missionario d’oriente, evangelizzò l’India nel 52 d.C, ndr), e oggi 18milioni di cattolici sono testimoni orgogliosi di una fede ricca e vibrante non solo in India, ma in tutta l’Asia”. In questo contesto, a Madrid “i nostri ragazzi possono contribuire immensamente alla Chiesa universale, portando con sé la tradizione multireligiosa dell’India, contro la tendenza dilagante del secolarismo in Europa”.
In un Paese “giovane” – il 40% della popolazione è sui 20 anni ed entro il 2020 la media sarà sotto i 30 – che ospita almeno otto religioni – induismo, buddismo, islam, cristianesimo, zoroastrismo, sikh, ebraismo e giansenismo – la condivisione dei valori di cooperazione, armonia, unità e tolleranza sono la chiave per raggiungere un nuovo ordine mondiale improntato sulla pace. Per questo i giovani, per il porporato, sono “la più grande risorsa e la più grande speranza dell’India, a cui abbiamo insegnato ad andare oltre le differenze” e “apprezzare la diversità di culture, lingue e religioni”.
“Questo Paese – ha proseguito l’arcivescovo – può definirsi la ‘prima figlia della Chiesa in Asia’ (S. Tommaso Apostolo, primo missionario d’oriente, evangelizzò l’India nel 52 d.C, ndr), e oggi 18milioni di cattolici sono testimoni orgogliosi di una fede ricca e vibrante non solo in India, ma in tutta l’Asia”. In questo contesto, a Madrid “i nostri ragazzi possono contribuire immensamente alla Chiesa universale, portando con sé la tradizione multireligiosa dell’India, contro la tendenza dilagante del secolarismo in Europa”.
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