18/05/2021, 11.02
HONG KONG-CINA-VATICANO
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Giovani e libertà religiosa: priorità del nuovo vescovo di Hong Kong

di Paul Wang

In questi anni, la comunità cattolica del territorio si è divisa fra attivisti per la democrazia e sottomessi – se non favorevoli – alla supremazia di Pechino. Tale situazione ha portato molti giovani ad allontanarsi dalle comunità cristiane. Mons. Chow vuole “ritornare” a camminare insieme ai giovani. Ricordare al governo che la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale. Il vescovo ha preferito non parlare di “soppressione” delle comunità cristiane in Cina. Sull’eliminazione di croci dalle chiese ha detto che preferisce essere “prudente”. Ricorderà i morti di Tiananmen, almeno nella preghiera. Ordinazione episcopale in 4 dicembre prossimo.

Hong Kong (AsiaNews) – Nella sua prima conferenza stampa come nuovo vescovo di Hong Kong, mons. Stephen Chow ha sottolineato oggi che le sue priorità saranno ricostruire il rapporto fra la diocesi e i giovani e difendere la libertà religiosa. All’incontro coi giornalisti era presente il card. John Tong, già vescovo e poi amministratore apostolico della diocesi, e mons. Joseph Ha, vescovo ausiliare, per molto tempo candidato vociferato alla sede diocesana.

L’impegno di molti giovani nel movimento democratico, la conseguente soppressione causata da Pechino con la legge sulla sicurezza nazionale, l’arresto e condanna di diversi leader democratici cattolici, aveva fatto sperare molta gioventù che la Chiesa di Hong Kong e il Vaticano si schierassero con nettezza al loro fianco. Invece la comunità cattolica del territorio si è divisa fra attivisti per la democrazia e sottomessi – se non favorevoli – alla supremazia di Pechino. Tale situazione ha portato molti ad allontanarsi dalle comunità cristiane.

Per mons. Chow – che ha una considerevole esperienza nel campo dell’educazione - i giovani sono fra i gruppi più dimenticati della società. “Non c’è bisogno di essere d’accordo con loro – ha detto – ma dobbiamo comprenderli e sentire con loro”. Questa empatia, ha aggiunto “ci riporterà insieme”.

Il nuovo vescovo ha anche detto che continuerà a difendere la libertà religiosa nel territorio. “La libertà religiosa – ha detto - è un diritto umano fondamentale. Noi vorremmo ricordarlo nei nostri dialoghi con il governo, in modo che esso non si dimentichi”.

Mons. Chow è stato però più evasivo su domande riguardanti la Cina. Alla domanda se credeva che i cattolici in Cina sono soppressi, egli ha detto di non voler usare la parola “soppressione”, ma si augura che in futuro ci sia più comprensione e armonia.

Alla richiesta di un suo parere sulle distruzioni delle croci nelle chiese della Cina popolare, egli ha risposto: “Non penso sia saggio per me commentare su questi temi legati alla Cina, che non comprendo tanto… non ho abbastanza informazioni e conoscenza”. E ha aggiunto: “Non è perché abbia timore. Credo che essere prudenti sia una virtù”.

Lo scorso anno, mons. Chow aveva detto che egli aveva partecipato ad Hong Kong alle manifestazioni in ricordo del massacro di Tiananmen (4 giugno 1989). Un giornalista gli ha domandato se quest’anno vi parteciperà. Al presente, la polizia sta discutendo con gli organizzatori della veglia e sembra non voler dare il permesso per motivi sanitari legati alla pandemia.

Mons. Chow ha risposto che egli non sa se quest’anno sarà legale o no partecipare alla commemorazione. E ha poi aggiunto: “Vi sono molti modi per commemorare: in passato io sono andato ad un incontro pubblico. Ma ci sono volte in cui io non posso andarvi… Così, io prego per la Cina e per tutti coloro che sono morti nel 1989”.

Mons. Chow ha anche detto che non sa se la sua nomina – come molti sospettano – sia stata approvata o meno dalla Cina. “E’ qualcosa fra la Cina e il Vaticano”. Personalità vaticane sotto anonimato, hanno affermato che la nomina del vescovo di Hong Kong è stata libera da interferenze di Pechino.

L’ordinazione episcopale di mons. Chow avverrà il 4 dicembre prossimo.

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