Giovani cattolici: Papa Francesco e san Giuseppe Vaz sono i nostri eroi
Colombo (AsiaNews) - "Ci sentiamo orgogliosi perché finalmente abbiamo un nostro santo. Papa Francesco e san Giuseppe Vaz sono i nostri eroi". È questo il sentimento comune di decine di migliaia di giovani cattolici che hanno affollato il parco Galle Face Green di Colombo, dove questa mattina si è celebrata la canonizzazione del missionario indiano, conosciuto come "l'Apostolo dello Sri Lanka". Nella sua omelia, il papa ha invitato sacerdoti e laici "a guardare a san Giuseppe come a una guida sicura", e ha ricordato come il santo abbia mostrato "l'importanza di superare le divisioni religiose nel servizio della pace".
Tra le persone accorse per la cerimonia c'è Krishani Waasalathanthri, che sta pensando di farsi suora. È originaria della diocesi di Kandy, la zona in cui il santo ha iniziato la sua opera di evangelizzazione. "Questa canonizzazione - racconta ad AsiaNews la ragazza - arriva in un momento molto importante per la mia vita. Essa incoraggia tutti noi srilankesi a dedicarci agli altri più che mai. È una spinta a essere impegnati nella pratica del vero amore, nel comprendere i bisogni e la fede dell'altro".
Per Shivantha Gunasekara, cattolico della diocesi di Colombo, quello di oggi è "un giorno emozionante e indimenticabile. Ho fatto una promessa a me stesso: voglio dedicarmi a proclamare la Parola di Dio alle altre persone, ogni volta che ne ho la possibilità. Facendo questo, ogni giorno potrò provare la gioia che sto sentendo in questo momento".
Wimal de Mel, 40 anni, è un uomo d'affari. Sposato e con una figlia, da qualche tempo si era allontanato dalla Chiesa. "L'arrivo di questo papa - spiega ad AsiaNews - ha cambiato la mia vita in modo radicale. Ho iniziato a perdonare i sacerdoti e i vescovi che si erano comportati male con me, sono tornato in chiesa e ho iniziato a condurmi secondo le parole di Francesco".
"Tutta la vita di papa Francesco è di esempio per noi giovani - sottolinea Champika Livera, ragazzo della diocesi di Chilaw -. Ora non ho più paura di dire la verità e quello che penso, perché so che il Santo Padre si conduce nello stesso modo".
Samanatha Kumara, giovane della diocesi di Kurunegala, fra le più distanti da Colombo, dichiara: "Siamo molto fortunati ad avere un papa così bravo in questo momento storico. Francesco ci pone dinanzi a sfide continue".