Giornata di lutto mentre cresce il numero delle vittime per l’attentato all’aeroporto di Istanbul
I morti sono 42 dei quali 13 stranieri. I feriti sono 239 dei quali 41 sono in gravi condizioni. Per Erdogan i terroristi “non erano musulmani”. Ancora nessuna rivendicazione. Putin riapre il dialogo con la Turchia.
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) – Una giornata di lutto nazionale è stata decretata dal governo turco in seguito all’attacco terroristico nell’aeroporto Ataturk di Istanbul, che ha ucciso 42 persone, compresi 13 stranieri. I feriti sono 239, dei quali 41 in gravi condizioni e sotto cure intensive.
Fra i morti si contano 24 turchi, cinque sauditi, due irakeni, un cinese, un giordano, un tunisino, un uzbeko, un iraniano, un ucraino, una palestinese. Almeno 13 di loro hanno doppia nazionalità.
Il premier Binali Yildirim ha accusato lo Stato islamico di aver eseguito l’attacco, ma finora non vi è stata alcuna rivendicazione.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha dichiarato la giornata di lutto nazionale, ha anche affermato che questo attacco è un punto di svolta nella lotta globale contro il terrorismo. Egli ha anche detto che i kamikaze e i terroristi di Istanbul “non erano musulmani”.
Fra i messaggi di solidarietà da tutto il mondo, compresa la preghiera del papa all’Angelus di ieri, vi è il gesto del presidente russo Vladimir Putin che in una telefonata a Erdogan, ha deciso di togliere le restrizioni sui viaggi di cittadini russi in Turchia, imposte dopo che sette mesi fa Ankara aveva colpito e distrutto un jet militare russo che operava in Siria contro i ribelli anti-Assad.
Dopo l’attacco, tutti i voli sono stati sospesi per alcune ore. Ataturk è il più grande aeroporto della Turchia e l’11mo al mondo, con i suoi 65 milioni di passeggeri nel 2015. Il traffico aereo ha poi ripreso quasi nella normalità e una parte dei danni sono stati riparati con prontezza.
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