Ginevra, Kerry: Ancora nessun accordo sul nucleare iraniano
Ginevra (AsiaNews/ Agenzia) - Per John Kerry, Segretario di Stato Usa, "vi sono ancora questioni importanti non risolte" e per il "momento "non vi è alcun accordo" con l'Iran per risolvere la questione nucleare. Tuttavia il responsabile della diplomazia Usa sottolinea che si "cercheranno di smussare queste differenze".
Kerry è giunto a Ginevra nel primo pomeriggio per partecipare a una sessione di dialoghi non prevista con Catherine Ashton, responsabile della politica estera dell'Ue, e il suo omologo iraniano Javad Zarif. La visita inaspettata del capo della diplomazia Usa avviene dopo il suo incontro a Tel Aviv con il premier isrealiano Nethanyahu, dal quale è emerso un nuovo no secco di Israele a qualsiasi riduzione delle sanzioni contro Teheran.
La seconda tornata di colloqui sul nucleare fra Iran e 5+1 (membri del Consiglio di sicurezza Onu più la Germania) si è aperta ieri con cauto ottimismo, rilanciato soprattutto dalle dichiarazioni di Zarif su una possibile conclusione dei negoziati già in questa sessione. Al momento i colloqui non sono ancora conclusi, ma secondo fonti vicine al vice-ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, è pronta una bozza che verrà discussa nella prossima sessione di dialoghi.
Nei passati incontri l'Iran ha aperto alla possibilità di giungere a compromessi sullo sviluppo dei suoi impianti, compresa una riduzione nella produzione di uranio arricchito al 20%, ma a patto che il mondo riconosca il suo diritto ad avere un proprio programma nucleare. In questi anni Teheran ha sempre dichiarato di condurre ricerche in campo medico ed energetico, non militare.
Nonostante l'opposizione dei conservatori, molti leader religiosi iraniani hanno invitato i fedeli riuniti per la tradizionale preghiera del venerdì a pregare per la buona riuscita dei negoziati. Secondo l'agenzia di Stato Irna, Hojjat ol-Eslam Seyyed Mohammad Saidi, imam di Qom, ha affermato nel suo sermone: "L'Iran islamico sotto la guida del suo leader sostiene i colloqui con gli occidentali, ma raccomanda una posizione di forza e dignità".