06/07/2023, 09.30
GIAPPONE
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Giappone: quasi la metà delle famiglie monoparentali vive in povertà

I risultati di un'indagine periodica del ministero del Welfare sui minori che vivono in famiglie che guadagnano meno della metà del reddito medio. La situazione è più vicina a quella del Brasile o del Sudafrica, rispetto a quella degli Stati Uniti o degli altri Paesi del G7.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - In Giappone, quasi la metà delle famiglie monoparentali, ovvero quei nuclei famigliari nei quali i figli crescono con un solo genitore, vive in povertà. È quanto emerge da un’indagine del ministero del Welfare nipponico sulle condizioni di vita degli abitanti nel 2021, rilanciata dal quotidiano Asahi Shimbun.

Si tratta di un dato elevato: pur facendo registrare un calo del 3,8% rispetto al 2018, quando in povertà era il 44,5% di questi nuclei famigliari, resta molto lontano dal 31,9% della media degli Stati membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Una graduatoria che vede il Giappone classificarsi come l'ottavo paese con il dato più alto di famiglie monoparentali in povertà su 43 nazioni. Per allargare lo sguardo e comprendere la situazione del Paese del Sol Levante, il Brasile ha il più alto tasso di povertà per queste famiglie del 54.8%, seguito dal Sudafrica al 49,8%.

"L'aumento dei prezzi sta mettendo a rischio la vita di genitori e figli", ha dichiarato Yumiko Watanabe, capo dell'organizzazione non profit Kids’ door di Tokyo che fornisce istruzione gratuita ai bambini dalla scuola primaria alla secondaria assistiti dai servizi sociali. Un altro ente del Terzo settore giapponese, la NPO, ha condotto un sondaggio online tra le famiglie in povertà che assiste. Il risultato è che il 90% dei nuclei contattati erano monoparentali composti da una madre single con uno o più figli a carico. Di tutti gli intervistati, il 60% ha affermato che il loro reddito previsto nel 2023 si aggirerà interno ai 2 milioni di yen (circa 13mila euro) e il 40% spende regolarmente per un pasto 110 yen (0,64 euro), o anche meno, a persona.

Nella sezione delle risposte libere del sondaggio online dell’ente non profit, un intervistato ha scritto: "Non avevamo altra scelta che abbassare la qualità del nostro cibo. Per questo ora mia figlio è risultato sovrappeso durante un controllo sanitario scolastico”. Altri hanno scritto: “Ci sono stati giorni in cui quando avevamo fame, bevevamo tanta acqua solo per riempirci lo stomaco”, e ancora: "Faccio affidamento sui pranzi scolastici per i pasti di mio figlio, mentre io mi arrangio come posso”.

Guardando ai dati del medio periodo però, va segnalato che il tasso di povertà dei minori in Giappone è in continua diminuzione dal 2015. In generale livello di povertà complessivo nel Paese, che dal sondaggio del 2021 risulta del 15,4%, in calo di 0.3 punti rispetto al 2018, anche se le famiglie con bambini rappresentano solo 18,3% del totale dei nuclei. Contando anche quelli unipersonali, si tratta del valore più basso di sempre in Giappone.

Il governo di Kishida ha attribuito il costante miglioramento alle misure di sostegno economico introdotte durante la pandemia di Covid-19, insieme a un aumento del reddito complessivo in Giappone, trainato da un maggior numero di donne che sono entrate nel mondo del lavoro.

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