Fondo monetario internazionale: la crisi sta colpendo anche i Paesi più poveri
Washington (AsiaNews/Agenzie) – Le nazioni più povere del mondo cominciano a sentire la crisi finanziaria globale e se non si interviene con aiuti e prestiti si è di fronte a una catastrofe umanitaria. É quanto risulta da uno studio voluto dal Fondo monetario internazionale (Fmi) diffuso in questi giorni dal direttore Dominique Strauss-Khan. Fra le nazioni più a rischio vi sono molti Paesi dell’Africa sub-sahariana, ma anche diversi Paesi dell’Asia. Fra questi, i più vulnerabili sono il Kirghizistan, la Mongolia, il Laos e il Vietnam.
L’Fmi afferma che le nazioni povere sono ormai integrate nell’economia mondiale e questo le rende più esposte alle crisi globali. Quella che colpisce I Paesi poveri sarebbe la “terza ondata” della stessa crisi. La prima ondata colpisce i Paesi avanzati; la seconda quelli emergenti. I Paesi poveri vengono colpiti per una contrazione del commercio, per una riduzione degli investimenti stranieri, e una riduzione delle commesse dall’estero, inviate dai lavoratori migranti.
Per ora, secondo lo studio pubblicato, i Paesi in grande difficoltà sarebbero 20, ma se la crisi peggiora, il loro numero potrebbe anche raddoppiare. Ciò “mette a rischio – ha detto Strauss-Khan – i risultati di una maggiore crescita, una minore povertà, una più grande stabilità politica che tali Paesi hanno raggiunto negli ultimi 10 anni”.
Il direttore dell’Fmi ha chiesto ai Paesi donatori di aumentare il loro impegno per “prevenire una crisi umanitaria” e domanda un incremento di 25 miliardi di dollari per affrontare l’emergenza.