Filippine 1995, il papa sogna “il terzo millennio dell’Asia”
Manila (AsiaNews) Nella sua visita pastorale a Manila, dal 10 al 16 gennaio 1995, Giovanni Paolo II indicò nell'Asia la missione della Chiesa per il terzo millennio. L'occasione è la celebrazione della XX Giornata mondiale della Gioventù (Gmg), la prima organizzata in un Paese asiatico. Il tema, «Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi» (Gv 20,21), è un diretto invito a giovani, religiosi e laici ad intraprendere la missione ad gentes, a farsi "operai" nel "Paese di missione più grande del mondo". Famiglia, vita e difesa dell'individuo sono i temi su cui il pontefice insiste in diversi momenti, i punti chiave su cui lavorare per non cadere vittime del rapido, ma inumano progresso tecnologico e della crescita economica che "hanno rivoluzionato il volto dell'Asia" .
Fin dalla cerimonia di benvenuto all'aeroporto egli sottolinea che la "Chiesa delle Filippine sa di avere una particolare vocazione a testimoniare il Vangelo nel cuore dell'Asia". Giovanni Paolo II riprende il tema nell'incontro con la Conferenza episcopale filippina: "l'Asia ha bisogno del vostro aiuto per udire la Buona Notizia del Cristo crocifisso e risorto". Il 15 gennaio, partecipando alla Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc), il papa precisa le nuove aree della missione ad gentes contemporanea: i poveri delle città, i migranti, i rifugiati, i giovani, i media e le comunicazioni sociali. Confortando i vescovi e le Chiese asiatiche, Giovanni Paolo II sogna "il Terzo Millennio dell'Asia": "Nel primo millennio la Croce è stata piantata sul suolo d'Europa; nel secondo su quello dell'America e dell'Africa; possiamo pregare che nel terzo millennio cristiano in questo vasto e vitale continente vi sia un grande raccolto di fede da mietere".
Alla Gmg di Manila, il raduno umano più grande della storia, arrivano 5 milioni di giovani da tutto il mondo. L'evento rappresenta un momento storico anche perché vede l'incontro tra le rappresentanze cattoliche di tutte le comunità cinesi: Repubblica popolare, Taiwan, Hong Kong, Macao. Il 12 gennaio, l'arcivescovo di Taipei, mons. Joseph Ti Kang, celebra messa con 5 preti della Chiesa "ufficiale" cinese: è la prima volta che Pechino consente un gesto religioso non controllato dallo Stato. Il 14 gennaio, attraverso Radio Veritas, il papa lancia un messaggio di riconciliazione tra Chiesa cinese "ufficiale" e sotterranea indirizzato a "tutti i fedeli cattolici". Il 15 gennaio, i preti della rappresentanza cinese concelebrano la messa al Luneta Park con il pontefice, che alla fine fa un saluto in mandarino, la lingua della Cina e di Taiwan.
Il pontefice aveva già visitato le Filippine nel 1981 quando beatifica del martire Lorenzo Ruiz. Appena giungo a Manila il 17 febbraio, subito ricorda al popolo filippino la sua missione cristiana in una zona del mondo che non lo è: appunto, l'Asia.
La missione dei cristiani nel continente asiatico davanti alle sfide del capitalismo e del materialismo ateo afferma Giovanni Paolo II durante i 6 giorni trascorsi nell'arcipelago è "difendere i valori spirituali dell'uomo". Per fare questo la Chiesa non cerca suoi privilegi ma vuole essere libera e non ostacolata di lavorare per il bene di tutta la società, per un sviluppo autentico, per la giustizia e la dignità ogni uomo, "via della Chiesa". (MA)