29/07/2010, 00.00
FILIPPINE
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Filippine “invase” dal riso, ma non c’è autosufficienza alimentare

L’ordine di oltre 20mila tonnellate di riso era stato fatto durante il governo di Gloria Arroyo, nonostante l’eccesso di scorte. Agricoltori e attivisti invitano il nuovo presidente Aquino a distribuire il surplus alle famiglie povere e insistono sulla necessità di una riforma agraria, non ancora trattata dal nuovo governo.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – Oltre 20mila tonnellate di riso ordinate durante l’amministrazione Arroyo sono in arrivo nelle Filippine nonostante un eccesso di scorte. La notizia, comunicata in questi giorni dalla National Food Authority, ha suscitato le polemiche di agricoltori e attivisti che hanno chiesto al neopresidente Aquino di destinare i sacchi in eccesso ai più poveri. Il riso, proveniente dal Vietnam, era stato ordinato lo scorso aprile dal Philippine International Trading Corp (Ptic) e arriverà oggi a destinazione a causa di un ritardo nella spedizione. 

Nelle Filippine oltre il 90% della popolazione considera il riso l’alimento base della sua dieta, con un consumo annuale per abitante pari 128 kg. Nonostante l’alta richiesta di prodotto la coltura del riso è poco sviluppata e ogni anno il governo importa dall’estero oltre 2 milioni di tonnellate di riso. Ciò fa delle Filippine il più grande importatore di riso al mondo e per la crisi economica globale il Paese ha rischiato nel 2008 di restare senza scorte. 

Felix Paz attivista del Kilusang Magbubukid ng Pilipinas (KMP), gruppo che riunisce i piccoli agricoltori, afferma: "Se possiamo davvero nuotare nel riso, allora il governo Aquino dovrebbe distribuire il riso in eccesso ai poveri". Nel suo discorso sullo Stato della Paese pronunciato lo scorso 26 luglio, il presidente Aquino ha denunciato che oltre 4 milioni di famiglie hanno patito la fame nel corso del 2010, puntando il dito contro gli sprechi del governo Arroyo. Oltre alle facili denunce a danno del precedente governo, la notizia del surplus di riso ha però riportato a galla il problema della riforma agraria, tema non ancora trattato dall’attuale presidente.

"Oltre 4,2 milioni di contadini dipendono dalla vendita del riso – afferma l’attivista - ma non vengono considerati, mentre ogni anno il governo spende milioni di euro solo per l'importazione di riso. “La nuova amministrazione – continua - deve eliminare completamente le importazioni di riso e attuare un'autentica riforma agraria perché questa è la chiave della nostra autosufficienza alimentare". Spesso i terreni destinati al riso sono convertiti ad altro uso e le risaie rappresentano solo il 10% delle coltivazioni. Secondo Paz il governo deve fare una moratoria per fermare questa conversione.  

 

 

 

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