Filippine, ostaggio canadese ucciso dai fondamentalisti di Abu Sayyaf
Robert Hall sarebbe morto come rappresaglia per il mancato pagamento del riscatto chiesto al suo governo dal gruppo terrorista islamico. Ancora nelle mani dei rapitori una donna filippina e un uomo norvegese. Manila annuncia “operazioni militari” contro la roccaforte dell’estremismo musulmano.
Manila (AsiaNews) – I terroristi islamici di Abu Sayyaf hanno ucciso Robert Hall, ostaggio canadese rapito lo scorso settembre 2015, come rappresaglia per il mancato pagamento del riscatto richiesto. Lo hanno confermato alcune fonti dei Servizi di sicurezza del Paese nordamericano alla CBC e al network filippino Rappler. Il governo di Manila ha annunciato l’avvio di “operazioni militari” contro il gruppo, che ha la sua base nel sud del Paese.
Insieme a Robert Hall erano stati rapiti la sua partner filippina Marites Flor, il norvegese Kjartan Sekkingstad e il canadese John Ridsdel. Il gruppo era stato prelevato nei pressi della città di Davao. Da lì sarebbero stati spostati sulla roccaforte del gruppo islamico, l’isola di Jolo, dove Ridsdel è stato ucciso lo scorso 25 aprile.
Abu Sayyaf è il gruppo più piccolo a livello numerico ma il più pericoloso e sanguinario fra i movimenti musulmani che si battono per l'indipendenza del sud delle Filippine. Le attività dei terroristi si concentrano attorno alle province di Basilan e Sulu (la cui capitale è Jolo, quartier generale dei jihadisti). Il rapimento per ottenere riscatti è la loro maggiore fonte di reddito: ecco perché i governi di Filippine e Canada hanno annunciato di “non voler scendere a patti” con i terroristi.
Una fonte cattolica di AsiaNews, anonima per motivi di sicurezza, spiegava dopo il rapimento: “A Zamboanga [città vicina a Basilan ndr] in questo periodo è aumentata molto la presenza di membri di Abu Sayyaf. Finché l’esercito è attivo loro vanno là come semplici cittadini, tra parenti e amici. La popolazione è al corrente di questo, è diventato un modus vivendi”.
26/04/2016 07:41