Filippine, "nuovo motore di crescita" nel sudest asiatico grazie al boom demografico
Manila (AsiaNews/Agenzie) - Crescita del 6,9% in più rispetto al 2013; boom dell'industria manifatturiera; aumento delle esportazioni del 12% rispetto a un anno fa. Sono solo alcuni dei fattori che rendono le Filippine il nuovo "uomo forte" dell'Asia, almeno secondo Arsenio Basilacan, segretario della Pianificazione economica del Paese, ripreso dall'agenzia economica Bloomberg. Presentando gli ultimi dati relativi allo sviluppo, il politico ha sottolineato come l'arcipelago non sia più "l'anello debole del continente" e sia invece candidato a sostituire la Thailandia come motore della crescita del sudest asiatico.
Il primo valore analizzato da Basilacan è il tasso di crescita di Manila, aumentato del 6,9% nell'ultimo trimestre del 2014, rispetto all'anno precedente. Un incremento, sostiene il segretario alla Pianificazione economica, reso possibile dalla lotta alla corruzione intrapresa dal presidente Benigno Aquino.
Il segretario per la Pianificazione economica del Paese cita anche una "forza-lavoro giovane" tra i fattori che contribuiscono allo sviluppo delle Filippine: lo scorso anno circa il 31% della popolazione aveva tra i 13 e 24 anni.
P. Jerome R. Secillano, segretario esecutivo del Comitato permanente degli affari pubblici (Pcpa) della Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp), sottolinea però un'incongruenza nel discorso fatto da Basicalan. "I nostri leader - sottolinea - considerano un popolo in crescita una minaccia per la nostra economia, e che il controllo della popolazione sia la soluzione primaria alla povertà del Paese. La notizia del grande sviluppo quindi mi sorprende, perché conferma l'idea che una popolazione forte e robusta sia una grande risorsa per il benessere del nostro Paese".
Il sacerdote, che è parroco di Nostra Signora del perpetuo soccorso a Sampaloc, ricorda che un passaggio della legge sulla salute riproduttiva "rigetta e distrugge l'idea che le risorse umane possano contribuire alla nostra economia".
L'8 aprile scorso la Corte suprema delle Filippine ha confermato la costituzionalità della legge sulla salute riproduttiva (Responsible Parenthood and Reproductive Health Act 2012), abrogandone però alcuni articoli e ammettendo l'obiezione di coscienza. Il provvedimento proibisce l'aborto clinico ma invita le coppie a non avere più di due figli. Impone ai centri sanitari statali di dare in modo gratuito preservativi e pillole anticoncezionali. Tale disegno ha il sostegno delle grandi Ong internazionali, dell'Onu e dell'Unicef, che vedono nell'alto tasso di natalità una delle principali cause di povertà. La Chiesa filippina, fiancheggiata da numerose associazioni cattoliche attive nel Paese, sostiene invece il Natural Family Programme (Nfp), volto ad incentivare una cultura di responsabilità e amore basata sui valori naturali.