Filippine, donne in prima linea per la pace a Mindanao
Manila (AsiaNews) - Il futuro di Mindanao, regione a maggioranza musulmana nelle Filippine meridionali, dipende non solo dalle condizioni economiche, ma anche da un maggiore ruolo delle donne nelle comunità. A sostenerlo è Miriam Coronel-Ferrer, 54 anni, dal dicembre 2012 prima donna a guidare i negoziati fra governo filippino e i ribelli islamici del Moro Islamic Liberation Front (Milf). Insieme a Teresita Deles, 65 anni, consigliere presidenziale per il processo di pace, la Coronel-Ferrel sta facendo pressioni sui leader musulmani della ragione per consentire alle donne una maggiore partecipazione nella società. "In futuro - spiega in un'intervista a Bloomberg - vedremo sempre più donne musulmane in ruoli attivi, non solo come mogli, madre o sorelle, ma anche come leader delle loro comunità".
La nomina di una donna nel team per i negoziati con i ribelli musulmani è stata una scommessa per il governo Aquino. Nell'ottobre 2012 la delegazione guidata da Marvic Leonen con all'interno la Ferrer ha firmato la prima bozza di un accordo quadro con il Milf dopo oltre 40 anni di guerriglia. "All'inizio - racconta la politologa - vi sono stati molti ostacoli, infatti la controparte islamica era composta di soli uomini, ma con il tempo tali difficoltà sono state superate". Nel dicembre Leonen viene nominato alla Corte suprema e la Ferrel viene promossa capo delegazione. La diplomatica trasforma in poco tempo il gruppo inserendo al suo interno ben nove donne, fra esse vi è Iona Jalijali , 39 anni, che ha contribuito a redigere un disegno di legge per promuovere l'allattamento al seno nel Paese. Tale approccio ha spinto anche la controparte islamica ad aprire alle donne. In agosto il Milf ha inserito nella sua squadra Raissa Jajurie, avvocato per i diritti umani e coordinatrice del Moro Program of the Alternative Legal Assistance Center.
Finora governo filippino e Milf hanno firmato tre dei quattro punti necessari per un accordo di pace finale ed evitare il proseguimento di un conflitto che in quattro decenni ha fatto oltre 100mila morti. Lo scorso 8 dicembre 2013 il Milf ha accettato la proposta di legge per le elezioni dei rappresentanti del governo locale. Nelle prossime settimane la delegazione guidata dalla Ferrer dovrà convincere i ribelli a firmare due dei punti salienti del futuro accordo: il disarmo delle milizie e le regole per i risarcimenti alle vittime dei combattimenti. Tuttavia, il Milf rappresenta solo una parte del panorama estremista islamico che insanguina Mindanao dal 1972. Fra essi vi sono Abu Sayyaf, gruppo terrorista vicino ad al-Qaeda nato negli anni '90 e il Bansamoro Islamic Freedom Fighetrs (Biff), gruppo creato nel 2011 da ex membri del Milf ostinati ad ottenere la piena indipendenza della regione.
Il successo dei negoziati rappresenta una grande opportunità per la regione a maggioranza musulmana e per l'intero Paese. Secondo diversi economisti un accordo di pace potrebbe stimolare la crescita del prodotto interno lordo della nazione di 0,3 punti percentuali. L'isola è ricca di risorse naturali fra cui oro e petrolio per un valore potenziale di 300 miliardi di dollari. Dopo la firma dell'accordo quadro nell'ottobre del 2012 i contratti di investimento sono quadruplicati.