16/04/2025, 09.05
ASIA TODAY
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Filippine: il presidente Marcos a picco nei sondaggi dopo la vicenda Duterte

Le notizie di oggi: le poste di Hong Kong bloccano le spedizioni di pacchi verso gli Stati Uniti, mentre Xi Jinping è in Malaysia seconda tappa del viaggio nel Sud-est asiatico. Rahul Gandhi e la madre Sonia accusati di riciclaggio per 300 milioni di dollari. Le autorità cinesi arrestano tibetani “colpevoli” di condividere in rete foto di un leader buddista. Il leader supremo Ali Khamenei “né ottimista, né pessimista” sui colloqui con gli Usa, il 19 aprile secondo round in Oman.

FILIPPINE

L'indice di gradimento e di fiducia del presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha subito un drastico calo nel mese di marzo, secondo i risultati di un sondaggio di Pulse Asia Research, Incorporated, Sulla base di dati raccolti dal 23 al 29 marzo e diffusi oggi, il consenso si è attestato su un risicato 25% di approvazione, con il 53% degli adulti filippini che disapprova il suo operato e il 22% che si dichiara indeciso. Si tratta di un crollo di 17 punti percentuali rispetto al 42% di gradimento del mese precedente. Tra le due rilevazioni è avvenuto l'arresto dell'ex presidente Rodrigo Duterte con le ripercussioni politiche che ne sono seguite.

HONG KONG – STATI UNITI

Le poste di Hong Kong Post interromperanno l'accettazione di pacchi da consegnare negli Stati Uniti. Le sospensioni arrivano mentre gli Stati Uniti sono pronti ad aumentare le tariffe per gli articoli postali provenienti da Hong Kong e dalla Cina a partire dal 2 maggio, in base a un ordine esecutivo firmato da Trump. L'ordine elimina la franchigia “de minimis” che esenta dai dazi i piccoli pacchi di valore inferiore a 800 dollari.

MALESIA - VIETNAM - CINA

Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato ieri a Kuala Lumpur ricevuto dal premier Anwar Ibrahim, seconda tappa del tour del Sud-est asiatico dopo il Vietnam e, con ultima tappa, la Cambogia. Sul tavolo l'escalation della guerra commerciale con gli Stati Uniti innescata dai dazi del presidente Usa Donald Trump. Nel pomeriggio di oggi è prevista la firma di memorandum d'intesa e accordi bilaterali col capo del governo.

INDIA

Il leader dell'opposizione Rahul Gandhi e sua madre Sonia, membri anziani della dinastia Nehru-Gandhi, sono accusati di riciclaggio di denaro dall'agenzia per la criminalità finanziaria, l'Enforcement Directorate (NdR). I Gandhi - che respingono gli addebiti - avrebbero formato una società di comodo per appropriarsi di 300 milioni di dollari appartenenti a un'azienda che pubblicava il giornale National Herald. Il Congresso parla di “politica di vendetta e intimidazione”.

CINA - TIBET

Le autorità cinesi hanno interrogato e arrestato i “colpevoli” tibetani di aver pubblicato foto e messaggi in rete per onorare la memoria del leader buddista Tulku Hungkar Dorje , scomparso all'età di 56 anni mentre era in regime di custodia in Vietnam. Inoltre i funzionari della contea di Gade, prefettura di Golog, provincia di Qinghai hanno posto il monastero sotto sorveglianza.

IRAN - STATI UNITI

Il leader supremo Ali Khamenei ha detto ieri di non essere né “eccessivamente ottimista, né pessimista” sui colloqui con gli Stati Uniti sul programma nucleare. Una mossa di Teheran per soddisfare le crescenti aspettative dell'opinione pubblica in un accordo. Dopo i colloqui dello scorso fine settimana tra Teheran e Washington, che entrambe le parti hanno definito positivi, le aspettative sono salite. Le due parti hanno concordato ulteriori incontri il 19 aprile sempre in Oman.

RUSSIA

Nella regione siberiana di Kemerovo nell'ultimo anno sono aumentate di un terzo le ragazze minorenni rimaste incinte, come comunica la responsabile locale per i diritti dei bambini Valentina Bogatenko. Sono 515 ragazze sotto i 18 anni, di cui perfino quattro sotto i 15 anni, rispetto alle 388 del 2023. Inoltre le autorità regionali hanno deciso di aumentare ulteriormente il compenso per le gravidanze delle studentesse con somme fino a 100 mila rubli (quasi mille euro).

ARMENIA - TURCHIA

Verrà organizzato anche quest'anno il “corteo delle fiaccole” a Erevan il 23 aprile, in memoria dei 110 anni dal genocidio armeno nell'Impero Ottomano. Una iniziativa dell'unione giovanile Arfd e dell'associazione degli studenti “Nikol Agbanyan”, per insistere simbolicamente nel riconoscimento e la condanna internazionale del genocidio “contro ogni tentativo di negarlo e dimenticarlo”.

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