12/04/2008, 00.00
SRI LANKA
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Festa del Nuovo anno, tra i più dimenticati dello tsunami

di Melani Manel Perera
Decine di famiglie sono “dimenticate” dal governo, che le tiene in campi profughi con problemi di acqua, elettricità, 5 bagni per 55 famiglie. Non dà loro una nuova casa, né il lavoro e la scuola. Un pacco dono di pochi euro renderà più serena la festa del Nuovo anno, il 13 aprile.

Colombo (AsiaNews) – Un pacco-dono alle vittime più povere dello tsunami del 2004, per far loro festeggiare il Suriya Mangallaya (Festa del sole), il Nuovo anno di Sinhala e Tamil, che cade tra il 13 e 14 aprile. Nel campo Sunanda Upananda a Moratuwa, distretto di Colombo, 52 famiglie, “dimenticate” dallo Stato, riceveranno 5 chilogrammi di riso, due noci di cocco, qualche vestito e dolci tipici fatti a mano, per un valore di circa 1.500 rupie (9,10 euro).

Sugala Kumarie, coordinatore della Commissione per la pianificazione della popolazione, spiega ad AsiaNews che la situazione del campo è la peggiore del distretto di Colombo. Mancano acqua, elettricità, servizi sanitari, ci sono 5 bagni per 55 famiglie. La maggior parte degli sfollati non trova lavoro e i giorni che lavorano guadagnano “circa 500 rupie (3,04 euro) al giorno”.

Qui abitano le persone più povere, che al momento dello tsunami vivevano in case in affitto. Il governo non dà loro una nuova abitazione “perché non l’avevano quando sono stati colpiti dallo tsunami”, racconta uno di loro. E questo, sebbene le donazioni internazionali, gestite dal governo, siano destinate a dare una casa a tutte le vittime del disastro, senza distinzioni.

Ma oggi i profughi sono entusiasti per “questo costoso pacco di cibo. Ora – dice ad AsiaNews Roslin, 55 anni – possiamo preparare  un buon pasto, per l’alba del nuovo anno, con riso e latte”. “Con i prezzi attuali di riso, cocco, farina e olio di cocco, non avremmo potuto preparare cibo e dolci”.

Il dono è di due srilankesi che vivono in Francia, il signor Thusitha Rajapaksa e la signora Apsara Viangoda, che non hanno dimenticato le vittime dello tsunami. Per festeggiare l’anno nuovo, 12 bambini canteranno e danzeranno. Nel campo ci sono diversi bambini dotati, ma spiegano che “quando i nostri genitori non possono provvedere a quanto occorre alla scuola, non ci andiamo”. Ravishani Niranjala ricorda che vivono nel campo, in mezzo a tanti problemi, “già da tre anni. Vogliamo andare fuori e vivere la nostra vita. Vedere il mondo e crescervi dentro”.

Alla festa parteciperanno molti amici e parenti dei due benefattori. Insieme osserveranno il movimento di sole e stelle nel cielo per trarne buoni auspici: quest’anno il momento favorevole sarà alle ore 18,29 del 13 aprile. Aprile si dice bak in Sinhala, parola che deriva dal sanscrito bhagya, “fortunato”. Il Nuovo anno è forse la principale festa comune degli indù Tamil e dei buddisti sinhalesi nel Paese.

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