Falun Gong, Amnesty e parlamentari francesi denunciano la repressione cinese
Parigi (AsiaNews) - Pioggia di accuse sulla testa di Hu Jintao e del suo seguito in visita in Francia. Oggi 4 membri della setta Falun Gong hanno sporto denuncia contro Sun Jiazheng, Ministro della Cultura. I 4 - 3 cinesi e una francese - affermano di essere stati imprigionati e torturati a causa della loro appartenenza al gruppo, che in Cina è proibito come un "culto malvagio". La denuncia accusa il ministro di "istigazione al massacro e alla persecuzione" e chiede che venga fermato prima che egli lasci la Francia. Da diversi anni la Cina ha lanciato una campagna per l'eliminazione della setta e ha chiesto all'Onu che essa venga messa fuorilegge in tutto il mondo. La Falun Gong a sua volta accusa la Cina di aver imprigionato migliaia di seguaci e di averli torturati e uccisi in prigione.
Ieri, durante il discorso di Hu Jintao al Parlamento francese, centinaia di membri del Falun Gong hanno manifestato all'esterno del Consolato cinese a Parigi.
Anche Amnesty International ha diffuso oggi un rapporto in cui chiede la liberazione di almeno 54 dissidenti imprigionati per aver espresso opinioni su internet. Secondo Amnesty "la Cina ha messo in atto la censura di internet più organizzata e completa al mondo".
All'interno della sala del Parlamento, circa metà dei deputati erano assenti, per protestare contro la repressione dei diritti umani in Cina.
Nel suo discorso di mezz'ora, Hu ha sottolineato gli sforzi che il suo paese sta facendo per attuare riforme legali, politiche ed economiche. Egli ha anche detto che il suo governo è impegnato a promuovere la democrazia. Il presidente cinese ha ricordato che diverse Convenzioni dell'Onu sono state assorbite nella legislazione cinese e che l'Assemblea Nazionale del Popolo (il parlamento di Pechino) stava lavorando sulla Convenzione per i diritti civili e politici. Hu non ha specificato se e quando questa Convenzione verrà ratificata dal suo parlamento.
Durante la visita, il tema dei diritti umani è stato sollevato solo una volta dal presidente Chirac, durante il banchetto di lunedì sera, in un modo molto generico. Una dichiarazione congiunta firmata ieri dai due presidenti auspica anch'essa in modo vago il miglioramento dei diritti umani.
Lionnel Luca ed Hervé Mariton, dello stesso partito di Chirac, hanno presentato ad Hu una lista di prigionieri politici cinesi che essi vorrebbero siano liberati. Entrambi si sono assentati durante il discorso di Hu al Parlamento. "I parlamentari francesi, eredi di coloro che hanno votato la Dichiarazione per i Diritti dell'Uomo e del Cittadino, non hanno alcun motivo per stare a sentire un capo di stato che dice frasi vuote e banali".
Quest'oggi la delegazione cinese si è incontrata con un folto gruppo di industriali francesi.
Il presidente Hu Jintao e il suo seguito concludono domani la visita in Francia e partono per un viaggio in Africa che toccherà l'Egitto il Gabon e l'Algeria, alla ricerca di fonti di energia per la Cina.