Faisalabad: libertà su cauzione al rapitore di una bambina cristiana
A febbraio Muhammad Sharif aveva tentato di sequestrare Jessica Pervaiz, di 7 anni. Il processo non è ancora concluso. Human Rights Focus Pakistan: "Questo è il momento ideale per approvare una legge che protegga le minoranze religiose".
Faisalabad (AsiaNews) - A inizio mese è stata concessa la libertà su cauzione a un uomo che ha tentato di rapire e stuprare una bambina cristiana di sette anni. Jessica Pervaiz si era allontanata dai genitori durante la cerimonia funebre di un parente quando Muhammad Sharif ha tentato di abusare sessualmente della bambina.
Al sentire le grida della figlia il padre è intervenuto chiamando la polizia, che il giorno stesso - l’8 febbraio - ha registrato il caso. Il giorno successivo Sharif è stato arrestato e ha ammesso di voler rapire la bambina.
La vicenda però non si è conclusa qui: a Pervaiz è stato intimato di ritirare le accuse altrimenti lui e la sua famiglia avrebbero subito delle conseguenze. È a quel punto che il fedele cristiano si è rivolto a Human Rights Focus Pakistan (Hrfp), organizzazione che tra le altre cose si occupa di provvedere assistenza legale alle famiglie delle minoranze religiose che devono affrontare delle cause giudiziarie.
A inizio marzo Muhammad Sharif è stato rinchiuso nella prigione distrettuale di Faisalabad, ma l’8 aprile gli è stata concessa la libertà su cauzione, anche se il giudice ha ammesso che saranno necessarie ulteriori indagini.
La famiglia Pervaiz continua a ricevere minacce di morte mentre assiste alle udienze in tribunale. Naveed Walter, presidente di Hrfp, ha spiegato ad AsiaNews che la metà delle ragazze delle minoranze religiose che vengono rapite hanno un’età compresa tra i 7 e i 15 anni.
“Il nuovo governo dovrebbe prendere provvedimenti immediati sulle questioni che riguardano rapimenti, conversioni e matrimoni forzati”, ha affermato Walter. l'esecutivo precedente, guidato da Imran Khan, aveva respinto il disegno di legge contro le conversioni forzate per l’opposizione del ministero degli Affari religiosi, che aveva definito la legge “anti-islamica”.
“Questo è il momento ideale per una nuova legislazione a favore delle minoranze - ha aggiunto l’attivista -, visto che entrambi i principali partiti del Paese sono in coalizione e in passato hanno affermato di essere a favore della protezione delle minoranze”.
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