Faisalabad, la festa di fine Ramadan occasione di incontro e dialogo islamo-cristiano
Per l’Eid al-Fitr mons. Indrias Rehmat ha reso omaggio a personalità politiche e religiose della città. Queste attività “ci avvicinano e danno la possibilità di sedersi assieme e pensare”. Nelle scorse settimane preghiere interreligiose per la fine della pandemia di coronavirus. Un messaggio di fratellanza, di pace, di amore, di coesistenza.
Faisalabad (AsiaNews) - “Uniti” come cittadini del Pakistan, nel condividere la gioia e la felicità” che derivano da una celebrazione che è “festa religiosa ed evento culturale”. È quanto ha sottolineato mons. Indrias Rehmat, vescovo della diocesi di Faisalabad (Punjab, Pakistan), in occasione dell’Eid al-Fitr, la ricorrenza che segna la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera, che si è tenuta ieri nel Paese asiatico. “Queste festività - aggiunge il prelato - ci avvicinano e danno la possibilità di sedersi assieme e pensare a quanti sono nel bisogno”.
Nel fine settimana, in occasione delle celebrazioni che segnano la fine del Ramadan, il vescovo di Faisalabad ha visitato diverse personalità religiose, politiche e istituzionali musulmane della città. Ad accompagnare il prelato vi erano il vicario generale p. Abid Tanvir, il direttore della Commissione per il dialogo interreligioso p. Pascal Poolus e il direttore della sezione locale di Giustizia e pace (Ncjp) p. Khalid Rashid.
Nei vari incontri la delegazione cristiana ha presentato dolci, omaggi per la festa e il messaggio speciale del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, diffuso ad inizio Ramadan dal Vaticano. Fra i destinatari della visita vi sono alcuni capi religiosi islamici locali, fra cui Maulana Pir Ibrahim Sialvi, Mulana Yousaf Anwar, Mulana Zahid Mahmood Qasami che hanno ricoperto un ruolo di primo piano nella promozione dell’incontro e dell’armonia fra fedi a Faisalabad.
“Attraverso la festa di Eid al-Fitr - ha proseguito mons. Rehmat - vogliamo diffondere un messaggio di fratellanza, di pace, di amore, di coesistenza fra comunità in Pakistan di credo diverso”. A questo, prosegue, si unisce “la preghiera comune per la fine della pandemia” di nuovo coronavirus in tutto il mondo. Già durante il Ramadan il vescovo e personalità musulmane avevano unito la loro voce per invocare la fine dell’emergenza Covid-19; in questi incontri le delegazioni hanno anche approfondito temi e riflessioni legate al documento sulla fratellanza umana sottoscritto lo scorso anno da papa Francesco e l’imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyeb ad Abu Dhabi.
04/05/2022 12:18