Ex prigioniero politico tibetano muore per le torture subite in carcere
Choekyi ha trascorso quattro anni in prigione per aver confezionato una maglietta che celebrava gli 80 anni del Dalai Lama. Danni al fegato e ai reni per il trattamento ricevuto. Negli ultimi giorni non riusciva quasi a parlare. Perseguitata anche la famiglia.
Pechino (AsiaNews/Rfa) – Un ex prigioniero politico tibetano è morto il 7 maggio nella contea di Serthar (Sichuan), parte della regione storica tibetana di Kham. Choekyi è deceduto nella sua abitazione dopo che le autorità hanno respinto più volte la sua richiesta di ricovero in un ospedale di Lhasa (Tibet). Egli era malato da tempo, il risultato del duro trattamento subito durante la prigionia.
Choekyi, che era anche un monaco buddista, ha trascorso quattro anni nel carcere di Mianyang (Sichuan). Era stato condannato nel 2015 per aver confezionato una maglietta che celebrava gli 80 anni del Dalai Lama Tenzin Gyatso. Secondo fonti citate da Radio Free Asia, egli ha subito pesanti torture in prigione, che gli hanno procurato danni al fegato e ai reni.
Chi lo ha potuto visitare di recente, lo ha trovato in gravi condizioni. Jetsang Takmik, anch’egli un ex prigioniero politico tibetano, lo ha descritto “fragile” e quasi incapace di parlare.
Oltre a vietargli di raggiungere Lhasa, le autorità gli hanno impedito anche di ricevere assistenza medica in una struttura della sua contea. La famiglia era pronta a pagare le spese sanitarie.
I familiari sono riusciti a organizzare un funerale secondo le tradizioni e i riti locali. Anche alcuni di loro sono stati perseguitati. Il giorno dell’arresto di Choekyi, la polizia aveva prelevato sua sorella Kyidzom e suo nipote Drakpa. I poliziotti li hanno malmenati per due settimane, prima di rilasciarli.
27/05/2020 11:23
29/04/2020 10:55