Ex membro di Al Qaeda: “Sono il responsabile dell’attentato dell’11 settembre”
La trascrizione delle udienze a cura di ufficiali Usa è una pratica volute dal Pentagono per controllare che nelle informazioni diffuse non vi siano elementi particolarmente sensibili.
Il pakistano ha anche indicato che egli preparava una seconda ondata di attentati che miravano alla Library Tower a Los Angeles, la Sear Tower di Chicago, la Plaza Bank a Washington, l’Empire State Building di New York.
Egli ha anche rivendicato la paternità di un attentato che è costata la vita a due soldati americani in Kuwait e il progetto di attentato del britannico Richard Reid, nel 2001, che pensava di far esplodere un aereo in volo sull’Atlantico con delle scarpe piene di esplosivo.
In una lunga dichiarazione in un inglese approssimativo, Mohammed sembra esprimere anche dispiacere per le morti causate con l’attacco alle Torri Gemelle, ma afferma che esse erano giustificate come parte di una guerra contro gli Stati Uniti. “Non sono contento [per il fatto] che 3 mila siano stati uccisi in America. Sento perfino dispiacere… Il linguaggio di ogni guerra nel mondo è uccidere. Voglio dire che il linguaggio della guerra è [fare] vittime”.
Mohammed è sospettato di aver partecipato all’assassinio del giornalista Daniel Pearl, ucciso in Pakistan nel 2002. Nella sua dichiarazione egli si riferisce in modo non chiaro alla vittima, qualificandolo come “un agente del Mossad”.
Mohammed fa parte di un gruppo di 14 prigionieri identificati dalle autorità Usa come dei sospetti terroristi di “gran peso”. Fra essi vi sono anche Ramzi ben Al-Shaiba, uno dei presunti organizzatori dell’attentato dell’11 settembre; Abu Zubeida, vicino ad Osama bin Laden; Hambali, sospettato di essere il cervello dell’attentato a Bali nel 2002, che ha fatto più di 200 morti.
Nella trascrizione, Mohammed paragona Bin Laden a George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti: “Sta facendo la stessa cosa”, ha detto. “Sta solo lottando. Vuole l’indipendenza”.
Il Pentagono ha pubblicato la trascrizione su Internet a questo indirizzo:
16/04/2013
13/01/2005