Evangelizzare in Asia, priorità assoluta della Chiesa
Dublino (AsiaNews) - Il 50mo Congresso eucaristico internazionale (10-17 giugno), che si conclude domani, ha visto riunirsi a Dublino (Irlanda) laici e religiosi cattolici. Quest'anno il tema centrale è stato "L'Eucaristia: Comunione con Cristo e tra di noi". Il Congresso è stato preceduto da un Simposio teologico (6-9 giugno), nel quale esperti e studiosi hanno riflettuto sull'ecclesiologia di comunione a 50 anni dal Concilio Vaticano II. L'ultimo intervento è stato affidato a p. Theodore Mascarenhas sfx, responsabile per Asia, Africa e Oceania al Pontificio consiglio per la cultura, che ha parlato di "Comunione con Cristo: Missione ed evangelizzazione in Asia". Di seguito, riportiamo alcuni stralci del suo discorso (traduzione a cura di AsiaNews).
"E ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore"
Cari fratelli e sorelle,
queste parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni ci tornano in mente, in un momento in cui pensiamo all'Asia e all'enorme compito di evangelizzazione dinanzi a noi, in questo grande e vasto continente. Come sappiamo, esso è il più grande continente al mondo, patria di quasi il 60% della popolazione globale. Il cristianesimo è nato in Asia, ma oggi è la fede predominante solo in quattro Paesi: Filippine e Timor Est, che sono Paesi a maggioranza cattolica; Armenia e Georgia, che sono a maggioranza cristiana (non cattolica). Il cristianesimo è poi presente in tutto il continente con comunità molto attive in Libano, Corea del sud, India, Pakistan, Iraq, Giordania, Israele, Cina, Taiwan, Giappone, Singapore, Vietnam, Sri Lanka, Siria, Kazakistan, Indonesia, Malaysia e Thailandia.
Ricordando le radici asiatiche del cristianesimo, papa Giovanni Paolo II lo ha chiamato "il piccolo gregge di Gesù in questo immenso continente". Ma è anche un continente con una radicata religiosità, dove la fame e la sete di Dio pervade tutti gli aspetti della vita. Parlando alla sesta Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (a Manila, Filippine), durante le indimenticabili celebrazioni della 10ma Giornata mondiale della Gioventù, beato Giovanni Paolo II ha ricordato ai vescovi: "Se la Chiesa in Asia deve compiere il suo destino provvidenziale, l'evangelizzazione, come gioiosa, paziente e progressiva predicazione della morte salvifica e della Risurrezione di Gesù Cristo, deve essere una vostra priorità assoluta".
L'Esortazione apostolica Ecclesia in Asia è forse il documento che parla in modo più completo di Asia e della sua evangelizzazione. [...] Quando si parla di evangelizzazione, mi piacerebbe pensare nei termini della chiamata data da Giovanni Paolo II, "spalancare in Asia le porte a Cristo". Fare questo significa essere in comunione con Lui. Questo vasto continente, con la sua pletora di religioni, la varietà di culture, la diversità di modi di vivere, con la sua sete di verità e di Dio, è pronto per l'evangelizzazione e può produrre un raccolto enorme per Cristo.
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La Chiesa è essenzialmente missionaria, e la sua missione di evangelizzazione deriva dalla missione di Gesù. "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". Queste parole del Maestro sono legate alla preghiera che fa al Padre celeste prima di marciare verso il culmine del manifestarsi della sua unione al Padre, nella Passione, la morte e la resurrezione: "Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siamo una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, amati come hai amato me". Evangelizzare significa rendere Cristo presente nel mondo. Ma perché questo accada, è assolutamente necessario che gli evangelizzatori stessi siano stretta unione con il Signore. L'Ecclesia in Asia lo esorta in modo molto chiaro: "La Buona Novella di Gesù Cristo potrà essere annunciata soltanto da coloro che sono presi e ispirati dall'amore del Padre verso i suoi figli, manifestato nella persona di Gesù Cristo. Tale annuncio è una missione che ha bisogno di uomini e donne santi che faranno conoscere ed amare il Salvatore attraverso la loro vita. Un fuoco non può essere acceso che mediante qualcosa che sia esso stesso infiammato. Così, un annuncio riuscito della Buona Novella della Salvezza in Asia può essere istituito soltanto se i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici sono essi stessi accesi di amore per Cristo e ardenti di zelo pe farlo conoscere a più ampio raggio, per farlo amare più intensamente e seguirlo più da vicino".
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Nell'evangelizzazione dell'Asia, la testimonianza dell'Eucaristia come cibo d'amore sarebbe un annuncio potente. La stessa Eucaristia celebrata senza compassione per i poveri e vissuta nelle divisioni potrebbe essere la più grande contro-testimonianza alla diffusione del Vangelo. San Paolo era molto severo sulle celebrazioni eucaristiche che manifestavano divisioni e conflitti. Ai Corinzi, nel passaggio in cui egli parla loro del pasto eucaristico, dice: "Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere?".
Papa Giovanni Paolo II ci chiama in Asia ad una vera e propria comunione di amore, quando egli cita San Giovanni Crisostomo: "Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non ignorarlo quando è nudo. Non dargli onori di seta nel tempio per poi dimenticarlo quando fuori lo vedi infreddolito e nudo. Colui che disse 'Questo è il mio corpo' è lo stesso che disse pure 'Mi hai visto affamato e non mi hai dato da mangiare' [...] Quale bene c'è se la Mensa eucaristica scricchiola sotto il peso dei calici d'oro mentre Cristo sta morendo di fame? Inizia a placare la sua fame, e poi con ciò che ti rimane puoi adornare anche l'altare!".
La Chiesa cattolica e i suoi missionari sono stati meravigliosi apostoli di compassione e misericordia, in particolare attraverso la loro vasta rete di scuole, ospedali e altre opere sociali. Ma il vero lievito sarà introdotto nella missione evangelizzatrice quando la comunione eucaristica, che siamo chiamati a celebrare, diventerà una testimonianza di amore. Molte persone riconoscono gli insegnamenti cristiani nella testimonianza di amore. Il Mahatma Gandhi una volta ha descritto Gesù come "il più alto esempio di uno che ha voluto dare tutto, senza nulla chiedere in cambio, e senza preoccuparsi di cosa sarebbe potuto accadere. Sono sicuro che se vivesse qui, ora, tra gli uomini, egli avrebbe benedetto la vita di molti che forse non hanno mai nemmeno sentito il suo nome, se solo la loro vita ha incarnato le virtù di cui era un esempio vivente sulla terra; le virtù di amare il prossimo come se stesso e di fare opere buone e caritatevoli tra i propri simili". Le nostre opere tra la gente avranno l'autenticità, se provengono dalla comunione eucaristica.
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Uno dei documenti della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (Fabc) dice: "Noi vediamo la Chiesa come una comunione di comunità ecclesiali che partecipano alla missione e al ministero di Gesù". Nel messaggio della Fabc alla Nona Assemblea Plenaria, i Vescovi dell'Asia hanno scritto: "Le celebrazioni asiatiche sono segnate da gioia, semplicità e partecipazione. Il cuore dell'Asia trae energia dalla contemplazione della bellezza della natura. Le nostre celebrazioni eucaristiche devono toccare i cuori degli asiatici che amano colori, fiori, simboli, musica e contemplazione. I simboli, le melodie, e ancora di più i valori asiatici dovrebbero permettere alle nostre celebrazioni di creare una eco nelle profondità del cuore dell'Asia. Quale più grande testimonianza di fede - Cristo è venuto non a distruggere, ma a perfezionare - sarebbe una tale una tale celebrazione dell'Eucaristia!
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In Asia il dialogo costituisce un aspetto costitutivo e indispensabile dello sforzo di evangelizzazione. Da tempo la Fabc ha invitato a un triplo dialogo: con le culture asiatiche, con le religioni asiatiche, con i poveri. L'Eucaristia è il grande dialogo d'amore tra Dio e il suo popolo, un dialogo che culmina in una comunione. È dall'Eucaristia che il dialogo può muovere ad altri popoli e finire nella loro comunione con la Chiesa.
Infine, l'Eucaristia è stata anche la forza dei martiri e di uomini e le donne che soffrono per la Chiesa in Asia. È la testimonianza di questi uomini e donne coraggiosi che ha dato grande impulso all'evangelizzazione. "I Padri sinodali si sono commossi per i racconti di testimonianza eroica, perseveranza incrollabile e continua crescita della Chiesa cattolica in Cina, per gli sforzi della Chiesa in Corea del Sud nell'offrire assistenza al popolo della Corea del Nord, per l'umile fermezza della comunità cattolica in Vietnam, per l'isolamento dei cristiani in luoghi quali il Laos e il Myanmar, per la difficile coesistenza con la maggioranza in alcuni Stati a predominanza islamica".
Permettetemi di concludere con la testimonianza della beata Madre Teresa di Calcutta: "È dal 1973, quando abbiamo iniziato la nostra Santa Ora quotidiana, che la nostra comunità ha iniziato a crescere e fiorire... Nella nostra congregazione, l'adorazione avveniva una volta a settimana per un ora, e poi nel 1973, abbiamo deciso di fare l'adorazione un'ora al giorno. Abbiamo molto lavoro da fare. Le nostre case per i malati e i poveri moribondi sono piene ovunque. E da quando abbiamo iniziato ad adorare ogni giorno, il nostro amore per Gesù è diventato più intimo, il nostro amore per l'altro più comprensivo, il nostro amore per i poveri più compassionevole, e abbiamo il doppio delle vocazioni. Dio ci ha benedetto con molte vocazioni meravigliose. Il tempo che passiamo nella nostra ora quotidiana con Dio è il momento più prezioso dell'intera giornata".
Incontro di Giovanni Paolo II con i delegati della Federazione delle Conferenze episcopali del continente asiatico, §11.
22/01/2016 15:27
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