Estate di black-out a Sharjah, un inferno a 45° C

La vita della città messa sottosopra dalla mancanza di energia elettrica. Le cadute di tensione causate dal troppo utilizzo. Vi è scarsità di gasolio per le turbine. Di notte e di giorni la gente si rifugia nelle auto per avere aria condizionata. Traffico in tilt per i semafori spenti. Uffici al buio e computer inutilizzabili.

Sharjah (AsiaNews/Agenzie) – Una serie di black-out elettrici sta provando la pazienza e la salute degli abitanti di Sharjah, uno dei ricchi emirati arabi. Con le temperature che si aggirano sui 45°C di giorno e sui 33° di notte, la popolazione impazzisce per non riuscire a dormire o stare negli uffici e si rintana di giorno e di notte nelle auto, a motore acceso per godersi un po’ di aria condizionata.

I black-out durante il giorno spingono le famiglie a rifugiarsi nei centri commerciali per trovare rifugio alla canicola; molte ditte e uffici, senza aria condizionata, elettricità e computer mandano a casa i loro impiegati.

Le cadute di tensione affliggono anche il traffico: molti semafori non funzionano, creando caos e lunghe code roventi.

Tutto questo accade in uno degli emirati dove, a quanto dice la stampa locale, l’uso di corrente elettrica è aumentato così tanto – a causa del caldo – che da tre giorni vi sono continue interruzioni di elettricità.

Secondo l’autorità per l’elettricità e l’acqua (SEWA) il consumo è divenuto così alto che la centrale elettrica ha esaurito il gasolio per far funzionare le turbine. La SEWA si è scusata con i clienti e ha aperto un numero verde per chiamate di emergenza. Ma secondo alcuni, le migliaia di richieste rimangono senza risposta. Fra le chiamate più urgenti vi sono quelle per le persone rimaste bloccate in ascensore con l’interruzione di elettricità.

Molte stazioni di servizio, incapaci di far funzionare le pompe di benzina, rimangono deserte. I lavoratori migranti non riescono a trovare un luogo fresco dove fare la pausa meridiana. Molti di essi confessano che per trovare refrigerio di notte, dormono per terra sul pavimento: “Almeno sembra un po’ più fresco del letto”, dicono.