Essebsi si autoelegge presidente, ma i dati ufficiali arrivano stasera
Tunisi (AsiaNews) - I risultati ufficiali delle elezioni presidenziali in Tunisia saranno disponibili entro questa sera, ma Beji Caid Essebsi, candidato del partito anti-islamista Nidaa Tounes ha già dichiarato vittoria da ieri sera in base agli exit poll. Il presidente uscente, l'altro candidato dello spareggio, Moncef Marzouki, lo ha accusato di mosse "antidemocratiche".
La giornata di ieri ha visto grande partecipazione di votanti alle prime elezioni democratiche dai tempi dell'indipendenza (1956) e dopo la rivoluzione del 2011, che ha cacciato il dittatore Zine el-Abedine Ben Ali e dato il via alle primavere arabe nel Medio oriente.
Subito dopo la chiusura dei seggi, alle 17, basandosi sugli exit poll che lo davano vincitore al 55%, Essebsi, 88 anni, è apparso in televisione, dichiarando vittoria e ringraziando i suoi sostenitori, che hanno cominciato a festeggiare con cortei di auto e sventolio di bandiere (v. foto).
Il partito di Marzouki fa fatto notare che i dati non sono ancora definitivi e che per ora vi è uno scarto troppo piccolo di voti e ha accusato il partito avversario di "violazioni".
Essebsi, navigato politico dai tempi di Bourghiba, è stato responsabile della sicurezza e ha servito per breve tempo anche sotto Ben Ali. Egli è visto come un uomo che conosce bene la macchina dello Stato e può dare stabilità al Paese dopo le scosse della primavera araba. La sua immagine di anti-islamista ha raccolto i consensi di coloro che temono la discesa della Tunisia nel caos che domina gli altri Paesi della primavera araba. Egli però è amato soprattutto dalle classi ricche, ed è sospettato di voler imporre il potere delle lobby del tempo di Ben Ali.
Marzouki, un attivista sindacalista e a favore dei diritti umani, già esiliato ai tempi di Ben Ali, è stato presidente subito dopo la rivoluzione. Pur essendo una personalità laica, è sostenuto dai partiti islamisti.
La campagna elettorale si è svolta con accuse reciproche fra i due candidati. Marzouki accusava Essebsi di voler ritornare alla dittatura; quest'ultimo accusava il primo di voler rovinare il Paese con l'islamismo.
In ogni caso, le elezioni si sono svolte in una discreta calma, nonostante le minacce di gruppi jihadisti. Ieri si è registrato solo un incidente nel Kairouan, dove un seggio è stato attaccato prima dell'apertura. Soldati e polizia hanno ucciso un assalitore e arrestato altri tre.
Al primo turno lo scorso 23 novembre, Essebsi si era aggiudicato il 39% dei voti, sei punti in più di Marzouki. L'ottobre scorso, il partito di Essebsi ha vinto anche le elezioni parlamentari.
La sfida più grande per il Paese è la situazione economica, che risente dell'insicurezza e degli scossoni seguiti alla primavera araba, con un alto tasso di disoccupazione fra i giovani.