Esilio “volontario” per l'ex premier del Bangladesh
Dhaka (AsiaNews) –L’ex primo ministro e leader del Partito nazionalista del Bangladesh (BNP), Khaleda Zia, ha scelto l’esilio per lei e la sua famiglia. Lo riferiscono i media bengalesi citando fonti anonime. Secondo le indiscrezioni la Zia avrebbe ceduto a fortissime pressioni del governo provvisorio, di fatto manovrato dall’esercito, che vuole fare piazza pulita dei vecchi protagonisti della scena politica nazionale.
In cambio dell’esilio volontario l’ex premier avrebbe ottenuto la liberazione del figlio, Arafat Rahman, arrestato due giorni fa con l’accusa di frode. L'accordo sarebbe stato trovato ieri, e la partenza di Zia, diretta nel Regno saudita, dovrebbe avvenire al massimo domani; “tempo di preparare i documenti”, dice la fonte governativa anonima. Zia, premier fino allo scorso ottobre, era già praticamente agli arresti domiciliari dopo che ne avevano drasticamente limitato la libertà di movimento.
Resterebbe “lontana dal Bangladesh” anche la rivale storica di Khaeda Zia, Sheik Hasina: la leder dell’Awami League, negli Usa per una visita privata, è stata accusata di omicidio plurimo e corruzione. “Su richiesta esplicita del governo”, rivela la stessa fonte citata oggi dai media locali, potrebbe decidere di posticipare il suo ritorno in patria.
Dal 12 gennaio il Bangladesh è guidato da un governo ad interim, appoggiato dai militari, che ha annullato le elezioni, promettendo di fare pulizia della corruzione diffusa nella classe politica locale.
03/09/2007
08/05/2007