Erdogan chiede agli Usa l'estradizione del "traditore" Gulen
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) - Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha annunciato l'intenzione di chiedere agli stati Uniti di espellere, e quindi costringere al ritorno in Turchia, Fethullah Gulen (nella foto). Gulen è lo studioso islamico un tempo alleato di Erdogan e ora considerato la mente degli scandali che hanno coinvolto numerosi esponenti del governo, compreso lo stesso premier.
La confraternita islamica Hizmet (Offerta), creata da Gulen, molto attiva nel controllo della polizia, di parte della magistratura e dell' istruzione privata, sostenne il partito Giustizia e sviluppo (AKP) di Erdogan nella lotta contro il potere laico, quando questi vinse per la prima volta le elezioni, nel 2002. L'acuirsi di contrasti tra i due ha visto Gulen autoesiliarsi negli Usa nel 1997. E l'anno scorso il premier ha attribuito a Hizmet la rivelazione degli scandali che hanno coinvolto ministri e le loro famiglie, compresa quella di Erdogan.
A fine marzo, vinte le elezioni amministrative, Erdogan, che ha rimosso centinaia di magistrati e dirigenti della polizia, ha annunciato che l'avrebbe fatta "pagare" ai traditori. Come prima mossa ha decretato la sospensione entro il 2015 di tutte le scuole - sembra oltre 500 - che fanno capo a Hizmet.
E ieri ha confermato ai giornalisti che è iniziato il procedimento per ottenere l'estradizione di Gulen, accusato di complotto con l'uso di intercettazioni illecite e violazione di segreti.
Il giorno precedente, intervistato dall'americana PBS aveva sostenuto che "ad elementi che minacciano la sicurezza nazionale della Turchia non può essere consentito di vivere in altri Paesi, perché quello che fanno contro di noi da qui, potrebbero farlo contro chi li ospita".
Ha aggiunto che la Turchia ha cancellato il passaporto di Gulen che ora risiede negli Stati Uniti solo con la "Green card" e che si aspetta che venga espulso e rimandato in Turchia.
13/10/2018 09:28