Emergenza fame in Asia del Sud, Colombo migliora

di Melani Manel Perera

Lo attesta l’Indice globale della fame 2013, che pone il Paese asiatico al 43mo posto della sua classifica. Tuttavia, Colombo è il Paese “migliore” dell’Asia del Sud: Bangladesh e Pakistan lo seguono al 57mo e 58mo posto, mentre l’India è al 67mo con livelli “allarmanti” di malnutrizione.

Colombo (AsiaNews) - In Sri Lanka il problema della fame resta "a livelli seri", sebbene sia il Paese dell'Asia meridionale con il minor tasso di mortalità e denutrizione infantile sotto i cinque anni. È quanto emerge dall'Indice globale della fame 2013 (Ghi, Global Hunger Index), rilasciato in questi giorni.

Sviluppato dall'International Food Policy Research Institute (Ifpri), il Ghi misura i livelli di fame e malnutrizione in 120 Paesi in via di sviluppo, o che stanno uscendo da questa fase. Il maggior numero di persone denutrite si trova in Asia e nel Pacifico, mentre la popolazione dell'Africa sub-sahariana è ancora il più grande blocco unico a livello mondiale.

Nella classifica lo Sri Lanka si piazza al 43mo posto, con un punteggio di 15.6, registrando un deciso miglioramento rispetto all'ultimo decennio. Nel 1990, quando il Ghi venne misurato per la prima volta, lo Sri Lanka aveva un punteggio di 22.3 e rientrava nei Paesi dove la fame è a livelli "allarmanti".

Tra il 2010 e il 2012 la popolazione malnutrita del Paese si è attestata al 24%, mentre la percentuale di bambini sottopeso con un'età inferiore ai cinque anni è di il 21,6%. Nel 2011 il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni era appena dell'1,2%.

Per quanto riguarda gli altri Paesi dell'Asia meridionale, il Ghi piazza l'India al 67mo posto, tra le nazione con un livello di fame "allarmante". Il Bangladesh e il Pakistan sono - rispettivamente - al 57mo e al 58mo posto, con un livello "serio" di malnutrizione. Secondo il Ghi, nell'Asia del sud le cause principali di malnutrizione tra i bambini sono disuguaglianza sociale e un basso livello di istruzione e nutrizione delle donne.

Ieri papa Francesco, nel messaggio inviato alla Fao per la Giornata mondiale dell'alimentazione, ha definito la fame nel mondo "uno scandalo", di fronte al quale bisogna "abbattere con decisione le barriere dell'individualismo", combattendo lo spreco di alimenti, "uno dei frutti di quella 'cultura dello scarto' che spesso porta a sacrificare uomini e donne agli idoli del profitto e del consumo" e promuovere una cultura di solidarietà per far fronte alla "globalizzazione dell'indifferenza".