Elezioni nell’est: vince, tra i brogli, la coalizione di Rajapakse
di Melani Manel Perera
Nelle prime elezioni locali libere in 20 anni nelle province orientali si impone la formazione di governo. Il presidente parla di “consenso popolare alle politiche antiterrorismo”. Ma opposizione e osservatori indipendenti denunciano: irregolarità e intimidazioni diffuse.
Colombo (AsiaNews) – Le elezioni per il Consiglio delle province orientali in Sri Lanka sono state solo una “frode” con cui la coalizione del presidente Mahinda Rajapakse si è imposta sugli avversari, usando “violenza e intimidazioni”. La forte denuncia arriva da Nimalka Fernando, capo della Campagna per elezioni libere e trasparenti (CAFFE), un organismo indipendente di monitoraggio elettorale. Come il CAFFE altre organizzazioni e partiti politici all’opposizione parlano di voto “manipolato” volto a consolidare lo strapotere della coalizione United People’s Freedom Alliance (UPFA) e del controverso partito Tamileela Makkal Viduthalai Pulikal (TMVP).
Per la prima volta in 20 anni lo scorso 10 maggio i cittadini di Ampara, Batticaloa e Trincomalee - zone a presenza mista singalese e tamil – hanno votato tra 1.300 candidati per il Consiglio provinciale. Su 37 seggi in ballo, 20 sono andati all’UPFA. Le elezioni sono state possibili dopo che l’anno scorso le forze governative hanno ripreso il controllo dell’est, da anni in mano ai ribelli delle Tigri tamil. Alcuni osservatori le considerano un primo tentativo di varare una limitata devolution per venire incontro alle istanze dei tamil di autonomia. Il governo a maggioranze singalese di Rajapakse vorrebbe passare parte del controllo politico della zona al partito tamil TMVP. Questo, però, è di fatto ancora un gruppo armato più che una formazione politica. Si tratta di una fazione fuoriuscita dalle Tigri nel 2004 e poi unitasi al governo nella lotta contro gli ex compagni. Il TMVP è accusato di omicidio, di rapimento e di aver reclutato soldati-bambino.
Nell’annunciare la vittoria della sua coalizione, Rajapakse parla di prova del consenso popolare sulle politiche governative di “sviluppo delle aree agricole e della lotta al terrorismo”. Ma i partiti d’opposizione – United National Party e lo Sri Lanka Muslim Congress – denunciano brogli diffusi e respingono i risultati . Dal canto suo il CAFFE registra 175 denunce di irregolarità, di cui 26 riguardano aggressioni fisiche e 35 minacce. Cifre simili arrivano dal Centre for Monitoring Election Violence (CMEV) e dal People’s Action for Free and Fair Election (PAFFREL). Quest’ultimo riferisce che gli osservatori elettorali dell’opposizione non hanno avuto accesso a 21 seggi, mentre numerosi cittadini hanno ricevuto intimidazioni fisiche e verbali.
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