Elezioni locali meno violente, il presidente di Caritas Filippine: 'Elettorato maturo'
Rispetto al passato si sono verificate meno uccisioni durante le votazioni per i barangay svoltesi ieri. Mons. Jose Colin Bogaforo ha lodato lo svolgimento dell'esercizio democratico e ha chiesto impegno ai nuovi rappresentanti locali. Anche il presidente Ferdinand Marcos Jr. si è congratulato con un videomessaggio.
Manila (AsiaNews) – Dopo due rinvii di un anno ciascuno, si sono concluse ieri nelle Filippine le elezioni per i responsabili dei barangay, la più piccola unità amministrativa del Paese, e per i locali Consigli dei giovani. Sono stati chiamati alle urne 92 milioni di cittadini suddivisi in 200mila seggi elettorali sparsi in tutto l’arcipelago per scegliere tra i 1,41 milioni candidati ritenuti idonei a occupare 672.432 incarichi.
Una competizione accesa ma che in passato è stata spesso a rischio di faide e di atti di terrorismo. Non a caso erano stai mobilitati quasi 190mila effettivi delle forze di sicurezza e, nelle regioni più instabili del meridione, anche reparti dell’esercito e paramilitari. Quest’anno, nonostante la campagna elettorale dal suo inizio ad agosto sia stata segnata da 19 uccisioni e altrettanti ferimenti, in base ai dati della Commissione elettorale, i numeri indicano una decrescita sensibile degli episodi di intimidazione e di violenza rispetto a precedenti consultazioni. Per la polizia, nella sola giornata di votazione, ieri, a fronte di 39 episodi di violenza i morti sono stati sei, di cui cinque nella regione autonoma di Mindanao musulmana e l’altra a Mindanao settentrionale.
Complessivamente si è trattato di un esercizio democratico che ha mostrato un grado di maturità dell’elettorato, ha sottolineato mons. Jose Colin Bogaforo, presidente di Caritas Filippine che ha voluto ringraziare chi tra i cattolici ha dato un contributo rilevante per l’occasione. “Vi ringraziamo per essere andati oltre il vostro dovere civico e per il vostro impegno ad assicurare che le nostre elezioni fossero libere, giuste e pacifiche” ha dichiarato il vescovo in un comunicato indirizzato alle migliaia di volontari, in maggioranza cattolici e membri del Consiglio pastorale parrocchiali per il voto responsabile, che hanno contribuito a garantire che le elezioni si tenessero in modo corretto e pacifico e che dal 2010 hanno un ruolo semi-ufficiale di controllo anche sui risultati delle urne con un conteggio indipendente dei voti.
Mons. Bagaforo si è rivolto anche ai neo-eletti, chiedendo loro “di servire nel migliore modo i barangay e lavorare senza sosta per migliorare la vita degli elettori” in base ai doveri e responsabilità indicati nel Codice per il governo locale del 1991.
Il presidente Ferdinand Marcos Jr, si è a sua volta congratulato con i vincitori esortandoli tramite videomessaggio a un impegno sincero nel ruolo di pubblici servitori: “Adesso avrete la possibilità di servire i filippini e il nostro Paese con tutti voi stessi”, ha indicato. “Siamo sempre onesti e poniamo al primo posto le necessità della popolazione perché è il modo in cui vogliamo servire il Paese”.
(ha collaborato Santosh Digal)
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