Elezioni in Kyrgyzstan: “l’amicizia” dei politici verso i cristiani rischia di svanire dopo il voto
Bishkek (AsiaNews) - Il prossimo 4 ottobre si svolgeranno in Kyrgyzstan le elezioni parlamentari [che porteranno alle urne 2,7 milioni di persone – ndr]. Nonostante molti cittadini siano demoralizzati dal panorama politico del Paese centro-asiatico, l’appuntamento elettorale è un tema affrontato in vari incontri. Molti candidati stanno cercando il supporto delle comunità cristiane, cattolica e protestante, visitando le parrocchie e chiese presenti sul territorio nazionale.
Valerij Dil, vice primo ministro, ha visitato domenica 27 settembre la chiesa cattolica di Bishkek. Il suo gesto è stato accolto con favore dai fedeli presenti. I leader della comunità cristiana però temono che questa rinnovata “amicizia” delle forze politiche sia finalizzata solo all’ottenimento di voti, senza apportare miglioramenti alla vita dei fedeli nel periodo post-elettorale. Primo tra tutti la registrazione delle chiese all’interno del Paese, obbligatoria per le comunità religiose.
In Kyrgyzstan sono registrate solo tre parrocchie cattoliche: quelle della capitale, di Talas e Jalal-Abad. La procedura per registrare una comunità religiosa richiede il deposito di 200 firme di cittadini lavoratori residenti in una specifica provincia. In questo momento tutte e tre le parrocchie cattoliche rischiano di non vedersi rinnovato il permesso, dal momento che in Parlamento è in discussione una modifica che eleverebbe a 500 le firme necessarie.
Un’altra difficoltà riguarda la costruzione di luoghi di culto. Se da una parte l’autorizzazione dell’edificazione delle moschee non incontra impedimenti [nel Paese l’88% della popolazione è musulmana - ndr], la parrocchia di Talas da tre anni richiede il permesso per la costruzione di nuovi locali.
Il Kyrgyzstan sta provando ad attuare delle elezioni democratiche, ma è molto lontano da una cultura del dialogo. Il 26 settembre scorso Kamchybek Tashiev, ex generale di polizia e ministro delle Emergenze, candidato del partito Ata-Zhurt & Respublica, ha malmenato un oppositore politico, riducendolo in gravi condizioni. Il ministro è arrivato terzo nelle elezioni presidenziali del 2011 [e ha deciso di ritirarsi dall’attuale corsa parlamentare - ndr].
Nonostante questi incidenti, la popolazione del Kyrgyzstan spera che si instauri una vita politica pacifica, estranea a scontri e violenze [come quelli del 2010 a Osh e Jalal-Abad tra esercito regolare e la minoranza uzbeka, che causarono 400 morti, 2mila feriti e 400mila profughi tra la popolazione uzbeka - ndr].
07/06/2018 08:59
26/10/2017 15:31