05/09/2016, 08.49
HONG KONG
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Elezioni del “parlamento”: grande risultato dei democratici

Con il 90% delle schede scrutinate, il giovane studente Nathan Law ha il secondo numero più alto di preferenze per il Consiglio legislativo. Egli era stato uno dei leader di “Occupy Central” nel 2014. In grande aumento il numero di votanti (58%). Se confermato, il risultato potrebbe mettere in crisi la rielezione del “chief executive” voluto da Pechino.

 

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – I risultati, ancora non definitivi, delle elezioni per il Consiglio legislativo di Hong Kong (Legco) mostrano il successo dei giovani leader democratici anti-Pechino. Tra loro vi è lo studente Nathan Law, 23 anni, uno dei capi delle proteste del 2014 che hanno dato vita al movimento Occupy Central e leader del partito Demosisto. Egli è ora in corsa per un posto nell’assemblea.

Alle urne sono giunti un numero record di votanti: il 58% della popolazione, pari a 3,8 milioni di persone, in grande aumento rispetto al 45,2% del 2008. Entro la giornata di oggi dovrebbero essere resi pubblici i risultati definitivi.

I giovani democratici chiedono più rappresentanza politica ad Hong Kong e una minor interferenza di Pechino nel Territorio, in modo da mantenere intatto il concetto di “un Paese, due sistemi”. A metà luglio, il gruppo Demosisto si è unito a quanti si rifiutavano di firmare la dichiarazione voluta dal governo che imponeva ai candidati alle elezioni di affermare che Hong Kong “è parte inalienabile della Cina continentale”.

Nathan Law ha commentato così i risultati preliminari: “Penso che i cittadini di Hong Kong volessero davvero cambiare. I giovani hanno un senso di urgenza riguardo al futuro”. Con il 90% delle schede scrutinate, il giovane studente ha il secondo maggior numero di preferenze. Anche due membri del gruppo Younginspiration, nato dal movimento di “Occupy”, sono in corsa per un posto.

Il Legco, composto da 70 membri, è l’organo che approva le leggi e il budget del Territorio. Solo 35 poltrone sono elette in modo diretto dalla popolazione: 30 sono invece “elettorati funzionali”, rappresentanti particolari professioni o commerci, eleggibili solo da persone legate a quegli ambiti (perlopiù vicine a Pechino). Ci sono poi cinque “super poltrone” scelte dai votanti di tutto il territorio. Anche se queste elezioni non avevano il compito di scegliere il prossimo “chief executive”, molti analisti pensano che i risultati possono minare il secondo mandato di CY Leung, scelto dalla Cina.

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