Egitto: sgomberati i sit-in dei Fratelli Musulmani, giallo sul numero delle vittime
Il Cairo (AsiaNews) - E' di diversi feriti il bilancio degli scontri fra Fratelli Musulmani e polizia avvenuti questa mattina al Cairo, in seguito allo sgombero coatto dei sit-in allestiti dai sostenitori dell'ex presidente Mohamed Morsi. I Fratelli Musulmani accusano la polizia di aver sparato e ucciso 120 di manifestanti, ma i dati sono ancora incerti e secondo alcune fonti volutamente esagerati.
Questa mattina, poco dopo l'alba, la polizia egiziana ha attaccato i due principali campi islamisti della capitale: Nahda square e Rabaa el-Adaweya. Secondo la televisione di Stato negli scontri hanno perso la vita anche due poliziotti. Altre proteste sono in corso ad Alessandria ed el-Fayum.
Secondo p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, la polizia ha già sgomberato il campo di Nahda square, situato nei pressi dell'Università del Cairo, dove le operazioni sono state agevolate dall'assenza di edifici. Più difficile la situazione a Rabaa el-Adaweya. Qui si sono verificati gli scontri più duri. "Almeno un poliziotto è morto - spiega il sacerdote - vi sarebbero anche molti feriti fra i Fratelli Musulmani, ma è ancora presto per dare delle cifre".
Il portavoce della Chiesa cattolica conferma che la polizia non ha utilizzato proiettili veri per disperdere i manifestanti, ma lacrimogeni e cannoni ad acqua. Per difendersi dall'annunciato sgombero, gli islamisti hanno trasformato aiuole e giardini in veri e propri fortini, costruendo muri con sacchi di sabbia e sassi. "Essi - continua il sacerdote - hanno risposto alla carica della polizia con lanci di pietre e colpi di arma da fuoco".
A Nahda Rabaa, gli agenti hanno dovuto contenere oltre alla controffensiva islamista anche l'ira dei residenti, che esasperati da mesi di manifestazioni, si sono scagliati contro i Fratelli Musulmani.
P. Greiche nota che ormai la maggioranza della popolazione egiziana rifiuta il ritorno dei Fratelli Musulmani, che rappresentano una minoranza nel panorama politico del Paese. "Chi parla di un Egitto bipartito sbaglia - spiega - l'Egitto non è diviso in due parti uguali. Da un lato vi sono gli islamisti che rappresentano meno del 5% della popolazione, dall'altra vi è la popolazione che è scesa in piazza il 30 giugno, dove figurano movimenti politici diversi, compresi anche musulmani conservatori che rifiutano l'agenda politica della Fratellanza". (S.C.)