Egitto, tre studenti cristiani a processo per insulto all’islam
I ragazzi sono stati ripresi in un video, mentre sbeffeggiavano le preghiere islamiche. Il docente che ha filmato la scena è stato condannato a tre anni di carcere. Avvocato degli studenti: “I ragazzi hanno agito in modo casuale, spontaneo. Ora vivono rinchiusi per paura di ritorsioni”.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Tre ragazzi cristiani copti compariranno questa settimana davanti ad un giudice egiziano con l’accusa di insulto all’islam. I giovani, tutti studenti liceali, sono stati ripresi in un video mentre deridevano le preghiere islamiche. Il loro docente, a processo per aver girato il filmato di 30 secondi, è già stato condannato a tre anni di reclusione.
Non si placano le tensioni tra le comunità cristiana e musulmana in Egitto. La vicenda è venuta alla luce nell’aprile 2015, poco dopo la strage dei 21 cristiani copti decapitati su una spiaggia della Libia dai miliziani dello Stato islamico.
Il filmato ritrae gli studenti mentre fingono di pregare. Uno di loro è inginocchiato sul pavimento e recita versetti del Corano, gli altri due sono in piedi dietro di lui e ridono. Uno degli studenti in piedi agita la mano sotto il collo del secondo, facendo il gesto della decapitazione.
Il video ha suscitato un’ondata di reazioni furiose della comunità islamica locale, che ha chiesto l’espulsione dal villaggio dei tre studenti e del docente. Maher Naguib, l’avvocato dei giovani copti a processo, ha dichiarato che per il momento solo il docente e la sua famiglia sono stati allontanati dal villaggio, secondo un ordine diretto degli anziani della comunità.
L’avvocato ha giustificato il gesto come una bravata giovanile, alla quale però sono seguite ripercussioni più pesanti. Dopo quell’episodio, conclude, “gli studenti non hanno più frequentato la scuola e sono rimasti rinchiusi in casa per evitare insulti, minacce e percosse. E tutto questo per colpa di un gesto casuale e spontaneo, fatto dai giovani all’interno di una stanza da letto e solo per pochi secondi”.