19/07/2013, 00.00
EGITTO
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Egitto, primo discorso di Adly Mansour alla nazione: ‘Riaffermeremo stabilità e sicurezza’

Il presidente provvisorio definisce gli obiettivi del nuovo governo e punta il dito contro gli agitatori. “Difenderemo il Paese da chi vuole caos e violenza”. Intanto i Fratelli musulmani, che si rifiutano di prendere parte alla transizione, invitano l’esercito a tornare sui propri passi.

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Nel suo primo discorso pubblico, il presidente ad interim dell'Egitto Adly Mansour individua nella sicurezza e nella stabilità gli obiettivi della nuova leadership provvisoria. "Combatteremo questa battaglia fino alla fine - ha dichiarato in un messaggio trasmesso in differita dalla televisione di Stato - preserveremo la rivoluzione".

Giovedì 18 luglio, a due settimane esatte dalla destituzione di Mohammed Morsi, Adly Mansour (già a capo della Corte Costituzionale) punta il dito contro "coloro che vogliono trascinare l'Egitto nell'incertezza e nel caos", lanciando un chiaro messaggio alle continue proteste indette dalla Fratellanza. "Ci stiamo affacciando ad una fase critica per le sorti del Paese - ha continuato - alcuni vogliono un percorso di sangue e violenza, noi intendiamo riaffermare i diritti umani e la giustizia".

Il nuovo governo provvisorio, costituito con il compito di  traghettare il Paese alle elezioni entro l'inizio del 2014, gode di ampio consenso tra gli egiziani, compresi alcuni dei capi più rappresentativi dell'élite cristiana e musulmana. Sia gli islamisti salafiti sia i Fratelli musulmani hanno deciso di non prendere parte al governo di transizione che - dall'Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti e dal Kuwait - ha ricevuto un finanziamento di 12 miliardi di dollari al fine di scongiurare il rischio di bancarotta.

Il primo discorso alla nazione di Mansour arriva subito dopo l'ennesimo corteo organizzato ieri dalla Fratellanza al Cairo per chiedere il ritorno al governo di Mohammed Morsi. La manifestazione prevista per oggi, venerdì 19 luglio, coincide invece con il decimo giorno di Ramadan: per tradizione, in questo giorno gli egiziani ricordano l'attraversamento del canale di Suez da parte dell'esercito nel 1973 nel corso della guerra contro Israele. "Invitiamo i leader del colpo di Stato a ritornare sulla giusta via - ha dichiarato Mohammed Badie, guida suprema della Fratellanza - l'esercito e il popolo sono un'unica mano, il compito dei militari è di difendere la nazione".

 

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