Egitto, bomba contro turisti alle piramidi: almeno 17 i feriti
Un ordigno artigianale è esploso al passaggio di un autobus carico di visitatori provenienti dal Sud Africa. L’attentato è avvenuto a poca distanza dalla piramide di Cheope. Sale l’allerta in vista della Coppa d’Africa il 21 giugno. In un attentato analogo nel dicembre scorso morti tre turisti vietnamiti.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Sono almeno 17 le persone ferite in un attentato contro un autobus turistico, avvenuto ieri alle porte del Cairo. Nel mirino un gruppo di visitatori provenienti dal Sud Africa, investiti dall’esplosione al passaggio del loro mezzo in prossimità delle piramidi. Fonti ufficiali riferiscono che a provocare la deflagrazione - avvenuta nei presso del Grande museo egizio in costruzione a Giza - sarebbe stato un ordigno nascosto lungo la strada.
Alcune immagini riprese a breve distanza dall’attentato mostrano una vettura blu con i vetri in frantumi e un autobus bianco, anch’esso con i vetri rotti e la parte inferiore danneggiata dallo scoppio. A bordo del mezzo vi erano turisti 25 sud-africani; l’esplosione ha investito anche l’auto che trasportava quattro cittadini di origine egiziana.
Secondo le prime informazioni, le persone colpite avrebbero riportato solo ferite lievi e non sarebbero in pericolo di vita. Fonti della sicurezza riferiscono che i turisti hanno ricevuto cure mediche e sono in corso le operazioni per il loro rimpatrio.
Nel dicembre scorso un attentato simile aveva colpito un altro gruppo di turisti, provocando la morte di tre vietnamiti e della loro guida egiziana.
Fonti della sicurezza riferiscono che la bomba rudimentale era piazzata sul ciglio della strada, nei pressi della piazza Elremaya, la quale dista poco più di un chilometro in direzione sud dalla piramide di Cheope. L’attentato giunge a poco più di un mese dal fischio di inizio della Coppa d’Africa, in programma nel Paese dei faraoni dal 21 giugno al 20 luglio.
Nel mirino degli attentatori - finora nessun gruppo ha rivendicato in via ufficiale l’attacco - l’industria del turismo, una fonte essenziale per l’economia egiziana e già colpita a fondo dall’instabilità politica e dagli attentati che hanno fatto seguito alla rivolta del 2011. Una protesta di piazza che aveva portato alla caduta dell’allora presidente Hosni Mubarak, dopo 30 anni al potere. Da 14,7 milioni nel 2010, il numero di visitatori è crollato a 8,3 milioni nel 2017.
A dispetto degli arresti di centinaia di persone della condanne inflitte dalla magistratura per reati legati al terrorismo, gli attentati e le violenze continuano a insanguinare - seppur in modo sporadico - l’Egitto. Esplosioni e attacchi mirati hanno riguardato luoghi turistici, reparti delle forze di sicurezza e anche la minoranza cristiana copta.
In risposta agli attentati, nel febbraio dello scorso anno l’esercito ha lanciato una imponente offensiva contro i miliziani, concentrandosi sulla regione del Nord Sinai. Ad oggi sarebbero morti 650 miliziani fondamentalisti e 45 membri delle forze armate.