Ebola, l'Oms all'Asia-Pacifico: Serve massima allerta contro il contagio
Manila (AsiaNews/Agenzie) - Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Margaret Chan ha esortato le nazioni dell'Asia dell'est e del Pacifico a "rafforzare" le difese contro i rischi di una epidemia di ebola. Nell'appello lanciato ieri, l'alto funzionario avverte che tutto il mondo potrebbe essere a rischio e non vi sono Paesi che possono sentirsi al riparo da focolai della malattia, che ha già ucciso migliaia di persone negli ultimi mesi.
La regione Asia-Pacifico è abitata da almeno 1,8 miliardi di persone ed è stata, in passato, l'area in cui si sono sviluppate gravi epidemie diffuse poi su scala globale, fra cui la Sars (Sindrome acuta respiratoria grave) e l'influenza aviaria (H5N1). Tuttavia, sinora non si sono ancora registrati casi ufficiali del virus ebola, che si è invece diffuso con crescente rapidità in molte parti dell'Africa occidentale.
In un messaggio personale inviato alla riunione annuale degli operatori sanitari del Pacifico occidentale, la Chan avverte che "questa epidemia evidenzia come uno degli agenti patogeni più mortali sulla terra possa sfruttare ogni debolezza nelle infrastrutture sanitarie". La responsabile Oms aggiunge che "in tempi di crisi" non si possono "costruire" sistemi di prevenzione, che rischiano di "collassare"; un pericolo ancora più alto in un periodo storico in cui le emergenze sanitarie si verificano con "sempre maggiore frequenza e forza".
Ad oggi sono oltre 4mila le persone decedute a causa del virus Ebola in sette Paesi al mondo, da quando si è sviluppata l'epidemia nell'Africa occidentale a inizio anno; sono almeno 37 le nazioni e i territori - fra cui Cina, le altre nazioni dell'Asia dell'est, l'Australia, la Nuova Zelanda, parte del Sud-est asiatico e delle isole del Pacifico - compresi nella regione del Pacifico occidentale oggetto dell'allerta lanciato dai vertici dell'Oms.
Il responsabile locale dell'Oms Shin Young-soo afferma che il verificarsi di almeno un caso nella regine è "pressoché certo", per l'alto volume di traffico di persone per lavoro e turismo. "Se Ebola colpisce la regione - aggiunge - le conseguenze potrebbero essere enormi... Dobbiamo affrontare in modo aperto le sfide, per controbattere con efficacia alla malattia".
Nel suo intervento alla cinque giorni dell'Oms riunita a Manila il presidente filippino Benigno Aquino III ha confermato lo stato di allerta del proprio Paese, che ha una popolazione di 100 milioni di abitanti: "Per le Filippine nello specifico - ha sottolineato il capo di Stato - il fatto che vi siano almeno 10 milioni di concittadini che vivono e lavorano all'estero rende questo tipo di epidemie una fonte di preoccupazione di primaria importanza".