Eau: mons. Hinder inaugura la St. Mary’s High School, luogo ‘di tolleranza e rispetto’
Il vicario d’Arabia sottolinea l’apertura a “studenti di nazionalità diverse” all’insegna di valori di base comuni. La scuola deve preparare persone capaci di dare “contributi efficaci” all’incontro fra “culture e tradizioni”. Ad oggi ospita 300 alunni di 22 Paesi, ma a pieno regime potrà accoglierne fino a 1800.
Ras Al Khaimah (AsiaNews) - La scuola è un punto di riferimento per garantire una istruzione fondata sui “valori” di base “a studenti di diverse nazionalità”, sottolineando i principi base che sono “la tolleranza reciproca e il rispetto”. È quanto ha sottolineato mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), durante l’inaugurazione della St. Mary's High School, che si è tenuta ieri a Ras Al Khaimah, uno dei sette emirati degli Eau. E in un contesto di dialogo e di confronto, il prelato ha ricordato l’attualità e l’importanza del Documento sulla fratellanza umana, firmato da papa Francesco e dal grande Oman di al-Azhar Ahmad al-Tayyib nel febbraio scorso ad Abu Dhabi.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, oltre al vicario d’Arabia, Sheikh Ahmed bin Saqr Al Qasimi, presidente della zona economica di Ras Al Khaimah, del direttore della scuola Joseph Flynn e di alte cariche dell’area. Rivolgendosi alle autorità locali, mons. Hinder ha voluto elogiare la figura di Sheikh Zayed, padre della nazione, la cui opera ha contribuito a trasformare la nazione da una piccola isola a uno Stato moderno e all’avanguardia.
La scuola sorge nel distretto urbano di Khalifa Bin Zayed e propone curriculum educativo di stampo britannico, che va dai primi anni di scolarizzazione fino alle superiori (il cosiddetto A-level). L’istituto è gestito dalla provincia filippina delle suore di san Paul of Chartres, congregazione religiosa nata in Francia e da oltre 300 anni impegnata nel settore dell’educazione. Le religiose gestiscono anche la scuola di Saint Mary a Muhaisnah (Dubai).
Nel suo discorso inaugurale mons. Hinder si è rivolto al corpo docente, invitandolo a “preparare” gli studenti “ad essere cittadini del mondo” e che possano dare “contributi efficaci” all’incontro fra “culture e tradizioni” basato “sulla tolleranza e il rispetto reciproco”. Ad oggi ospita circa 300 studenti di 22 nazionalità diverse, ma a pieno regime potrà accogliere fino a 1800 studenti.
Il vicariato apostolico dell’Arabia Meridionale comprende gli Emirati, l’Oman e lo Yemen, per una superficie complessiva di circa 929mila km2. Su un totale di quasi 43 milioni di persone i cattolici sono 999mila. Il territorio è suddiviso in 16 parrocchie; i sacerdoti diocesani sono 18, cui si aggiungono altri 49 preti di istituti religiosi e un diacono permanente che vive nella diocesi. Le suore attive sul territorio - e appartenenti a ordini diversi - sono 50, cui si unisce un fratello laico.
Da un’area a grandissima maggioranza musulmana sono giunti segnali incoraggianti in tema di dialogo. Nel febbraio scorso gli Emirati hanno accolto per la prima volta un pontefice in una nazione del Golfo: oltre 120mila fedeli hanno assistito alla messa di Papa Francesco, evento epocale riproposto da una delle principali emittenti locali in un documentario. Alla visita si uniscono altri eventi di primo piano, fra i quali la riapertura del sito più antico cristiano, l’inaugurazione di una nuova parrocchia in Oman e una crescita dei laici nella missione.