Dushanbe: pellegrinaggio alla Mecca vietato ai giovani tagiki
La motivazione ufficiale è favorire la partenza dei più anziani, ma in realtà la ragione è prevenire la radicalizzazione della gioventù. Il Paese a maggioranza islamica stringe i controlli sulla vita religiosa dei suoi cittadini.
Dushanbe (AsiaNews/RFE) – Le autorità tagike hanno vietato ai giovani al di sotto di 40 anni di partecipare al hajj (pellegrinaggio) alla Mecca. Secondo quanto riferito il 20 giugno dal Comitato tagiko per gli affari religiosi, la decisione è stata presa per permettere la partenza ai più anziani in considerazione della riduzione delle quote autorizzate dai sauditi.
Tuttavia, molte personalità locali sono convinte che il divieto sia un modo di combattere la radicalizzazione delle nuove generazioni. Il governo del presidente Emomali Rahmon ha spesso ribadito la necessità di rafforzare i principi laici del Paese e posto continue restrizioni sul pellegrinaggio dei musulmani, che sono la maggioranza della popolazione stimata a 8,5 milioni. Nel 2015, l’età minima per il pellegrinaggio era 35 anni.
Il controllo sulla vita religiosa dei tagiki si è intensificato dopo la notizia dell’adesione di molti cittadini a gruppi islamisti in Siria e Iraq. Le autorità tagike hanno vietato alle studentesse di portare il velo, bloccato l’ingresso alle moschee ai minori e costretto diversi studenti di scuole islamiche estere a tornare a casa. Il ministero della cultura ha annunciato ad aprile che nessun libro può entrare o uscire dal Paese senza un permesso scritto. Sebbene la ragione ufficiale sia impedire il contrabbando di manoscritti di valore, per alcuni il vero motivo è ostacolare la diffusione di materiale estremista.
Nel 1999 il Tajikistan è stato il primo e unico Paese dell’ex-Unione Sovietica a registrare in modo ufficiale un partito politico islamico. Tuttavia, nel 2015 il Partito del rinascimento islamico del Tajikistan è stato messo al bando e dichiarato organizzazione terroristica dalla Corte suprema del Paese.