Dushanbe, lo Stato islamico attacca un posto di blocco di frontiera: 17 morti
Nell’attacco sono rimasti uccisi guardie e miliziani. I fondamentalisti sarebbero entrati dal confine con l’Afghanistan. Oggi si celebra la Giornata della Costituzione. Il Paese è segnato da aspri conflitti sociali. Almeno 1.000 giovani sarebbero partiti per combattere in Siria e Iraq.
Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina alcuni militanti dello Stato islamico (Is) hanno attaccato un posto di blocco in Tajikistan, vicino la frontiera con l’Uzbekistan. Lo riferisce il Comitato statale per la sicurezza nazionale del governo di Dushanbe, che riporta che nell’attacco sono rimaste uccise due guardie e 15 miliziani, caduti sotto il fuoco della rappresaglia. Altri quattro combattenti sono fuggiti dal luogo della strage, a circa 60 km a sud-ovest della capitale, e sono stati arrestati dalle autorità.
L’attacco è avvenuto intorno alle 3.30 di stamane (ora locale) in una località a circa 60 km a sudovest della capitale, nel distretto di Rudaki. Al momento non ci sono rivendicazioni da parte degli organi ufficiali del Califfato. Secondo il Direttorato delle guardie di frontiera, i fondamentalisti sarebbero entrati nella regione tajika del Khatlon il 3 novembre scorso, oltrepassando il confine con l’Afghanistan dalla provincia di Kunduz.
Alcuni esperti ritengono che dietro le violenze ci sia il tentativo di far naufragare un accordo siglato tra Tajikistan e Uzbekistan, che mette fine a una disputa su un territorio di confine. L’incidente avviene nelle stesse ore in cui il presidente Emomali Rakhmon è in visita ufficiale in Europa - atteso a Parigi, Berna e Praga - e nella Giornata in cui il Paese celebra la sua Costituzione.
Il Tajikistan è un Paese povero dell’Asia centrale, nato in seguito al crollo dell’Unione sovietica. Dal territorio montuoso, la sua economia si fonda in prevalenza sulla produzione di alluminio, la coltivazione del cotone e le rimesse dei lavoratori migranti. Qui abitano circa nove milioni di abitanti, di cui quasi il 97% professa la religione islamica.
Il Paese è segnato da aspri conflitti fin da quando ha ottenuto l’indipendenza nel 1991. Decine di migliaia di persone sono morte in cinque anni di guerra civile (1992-1997) tra gruppi ribelli (tra cui gli islamici) e il governo. Negli ultimi anni in Tajikistan, così come in tutte le altre repubbliche ex sovietiche dell’area, è scoppiato il fenomeno del fondamentalismo islamico tra i giovani che si uniscono alle file del Califfato per combattere in Siria e Iraq. Secondo le autorità di Dushanbe, almeno 1.000 cittadini sono partiti con questo intento.
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