Dure critiche del patriarca maronita ai politici libanesi, “non meritano di governare”
Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Il patriarca maronita, Besharah Al-Rahi, in viaggio in Sud America, critica la classe politica libanese. "È inaccettabile che dopo sei anni di trattative e perdite di tempo non sia ancora stato raggiunto un accordo sulla legge elettorale - ha dichiarato il cardinale in occasione di un incontro con la comunità maronita colombiana - non si meritano di restare al governo".
Il patriarca ha anche riportato i dati sulla povertà in Libano, informando che "circa un terzo della popolazione vive di stenti e sopravvive soltanto grazie agli otto miliardi di dollari inviati ogni anno in patria dagli emigrati".
Bisharah Al-Rahi è il successore del cardinale Nasrallah Sfeir, grande promotore dell'unità nazionale nel periodo dell'occupazione siriana. Proprio in occasione dell'incontro in Colombia, Al-Rahi ha manifestato forte preoccupazione per l'evoluzione della crisi in Siria e l'eventualità di un'implicazione libanese nel conflitto. "Abbiamo sempre chiesto ai nostri vicini di non essere trascinati in problematiche interne alla loro situazione politica, non è accettabile che il Libano sia coinvolto nel conflitto siriano" ha dichiarato il cardinale non nascondendo la propria apprensione.
Le parole del patriarca maronita fanno eco infatti ad un rapido aumento delle tensioni lungo il confine siro-libanese. Il partito sciita di Hezbollah ha confermato la propria vicinanza a Bashar Al-Assad e ha rinsaldato la propria azione militare in Siria contro i ribelli. Un numero crescente di libanesi sunniti, starebbe invece combattendo in territorio siriano tra le file antigovernative. Domenica 19 maggio, violenti scontri sono stati registrati nelle vicinanze di Quessir, in prossimità del confine libanese. Nella battaglia, alla quale avrebbe partecipato anche un contingente di volontari sunniti libanesi, Hezbollah ha perso, secondo fonti giornalistiche, circa 20 uomini.
Il Libano è da sempre l'unico esempio mediorientale di convivenza sociale e politica tra cristiani e musulmani. Tra il 1975 e l'inizio degli anni '90 una cruenta guerra civile, alimentata dall'esterno da Siria e Israele, ha dilaniato il Paese facendo leva su queste differenze etnico-religiose. Un eventuale sconfinamento del conflitto in territorio libanese rischierebbe di riaccendere le rivalità confessionali tra i gruppi più estremisti.
15/05/2019 14:01