Due palestinesi uccisi dall’esercito israeliano. Sondaggio: meglio l’intifada del negoziato
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Nella notte due cittadini palestinesi hanno lanciato la loro vettura a tutta velocità contro un gruppo di soldati israeliani, impegnati in una operazione di rastrellamento all’interno dei un campo profughi nei pressi di Ramallah, in Cisgiordania. In risposta, i militari hanno aperto il fuoco uccidendo i due assalitori. Intanto un sondaggio diffuso in queste ore mostra che la maggioranza dei palestinesi è favorevole agli attacchi all’arma bianca (la cosiddetta “intifada dei coltelli) ai danni di obiettivi - militari o civili - israeliani.
In un comunicato ufficiale, i vertici dell’esercito con la stella di David riferiscono che “nella notte, durante una operazione finalizzata all’arresto di alcuni palestinesi ricercati da tempo e di sequestro di armi nel campo di Qalandiyah, sono stati sventati due attacchi con autovetture”. Un portavoce militare e il ministero palestinese della Sanità confermano che gli assalitori sono stati uccisi.
In precedenza, lo scorso 14 dicembre un palestinese originario di Gerusalemme est ha lanciato a tutta velocità la propria auto contro un gruppo di persone ad una fermata di autobus alle porte di Gerusalemme.
L’assalitore, il 21enne Abed Almoshin Hassoneh, è stato ucciso a colpi di pistola mentre si trovava ancora nella sua automobile, al cui interno è stata ritrovata anche un’ascia. Nell’attacco sono rimasti feriti almeno 14 cittadini israeliani.
Intanto, secondo quanto emerge da un sondaggio la maggioranza dei cittadini palestinesi è favorevole agli attacchi contro israeliani, perpetrati a colpi di coltello o a bordo di autovetture usate come arieti. La ricerca, condotta dal Palestinian Center for Policy and Research (Pcpr) mostra che il 67% è favorevole e solo il 31% si dice contrario.
Negli ultimi due mesi e mezzo 119 palestinesi sono stati uccisi da militari o civili israeliani, la maggior parte dei quali “neutralizzati” in seguito a tentativi di attacchi contro israeliani. Solo il 10% degli interpellati crede che questa crisi si risolverà in modo graduale; per il 37% essa si trasformerà in una intifada armata con un’escalation progressiva di violenze.
29/11/2016 08:55