Dramma sul lago Toba, sul battello capovolto quattro volte i passeggeri consentiti
Prosegue la ricerca degli almeno 192 dispersi: il sovraffollamento, i forti venti e onde alte due metri sono le cause del capovolgimento del “KM Sinar Bangun”. Le autorità si affidano ai resoconti di testimoni e familiari per stabilire il numero esatto dei passeggeri. Tre sono le morti accertate, 18 i superstiti. A bordo vi era anche un centinaio di motociclette.
Jakarta (AsiaNews) – A fronte di una capacità di 43 persone, “l’imbarcazione ne trasportava un numero quattro volte superiore”. È quanto afferma Budi Karya Sumadi, ministro indonesiano dei Trasporti, rivelando come il sovraffollamento sia una delle cause principali per il tragico capovolgimento del battello sul lago Toba, avvenuto due giorni fa. Nel frattempo, proseguono le difficili ricerche degli almeno 192 dispersi nelle acque del più profondo lago vulcanico al mondo (900m). I superstiti sono solo 18, mentre il numero dei cadaveri recuperati è salito a tre.
Vasto 1.145 chilometri quadrati, il lago Toba è una rinomata località turistica della regione settentrionale dell’isola di Sumatera. La maggior parte dei passeggeri erano turisti che vi si erano recati per trascorrere i giorni di festa dell’Idul Fitri (che chiude il mese sacro di Ramadan). La tradizionale imbarcazione in legno era salpata nel pomeriggio dal porto di Samosir, un'isola al centro del lago, verso la reggenza di Simalungun. Stando alle ricostruzioni dei testimoni, essa ha cominciato a vacillare a causa dei forti venti e di onde alte circa due metri. Il battello si è poi capovolto mentre si trovava a metà del tragitto, della durata di 40 minuti.
Le autorità si affidano ai resoconti dei sopravvissuti e dei familiari dei dispersi, nel tentativo di stabilire il numero esatto dei passeggeri. “Non sappiamo quanti fossero a bordo”, afferma Muhammad Syaugi, a capo dei 400 soccorritori. I superstiti raccontano inoltre che il traghetto trasportava anche un centinaio di motociclette. Il sovrintendente Yusri Yunus, della Divisione per la comunicazione della Polizia nazionale, denuncia l’assenza di una lista ufficiale ed il mancato rilascio dei titoli di viaggio. Tua Sagala, capitano del “Km Sinar Bangun”, è ora in stato di fermo. Gli inquirenti stanno anche verificando se il battello fosse dotato dei necessari dispositivi di sicurezza.