Dopo 18 anni, il Gambia rompe i rapporti diplomatici con Taiwan
Taipei (AsiaNews) - Con una lettera inviata all'ambasciata della Repubbica di Cina (Taiwan), il presidente del Gambia ha annunciato che dopo 18 anni i rapporti diplomatici fra i due Paesi "vengono immediatamente interrotti". Firmata dal presidente Yahya Jammeh, la missiva sostiene che la decisione "nasce da interessi strategici nazionali" e auspica che le due nazioni "possano rimanere amiche". Non è chiaro se l'annuncio nasca dal rafforzamento dei rapporti fra Gambia e Cina continentale, che nell'ultimo decennio ha attuato un'aggressiva campagna di sostegno economico ai Paesi africani in cambio di rapporti diplomatici, apertura dei mercati e sfruttamento delle risorse naturali. In ogni caso, Taipei si è detta "sconvolta" da quella che definisce "una decisione unilaterale presa da Jammeh".
Con la defezione di Banjul, gli ultimi Paesi africani a riconoscere a livello diplomatico Taipei al posto di Pechino sono Sao Tome e Principe, il Burkina Faso e lo Swaziland. Dal 1971, anno in cui la Cina popolare è stata ammessa presso le Nazioni Unite, il numero totale di alleati diplomatici dell'isola è sceso fino agli attuali 22, fra cui il Vaticano. Dalla fine della guerra civile nel 1946 e la fuga dei nazionalisti sull'isola di Formosa, Pechino sostiene che Taiwan sia una "provincia ribelle" da riportare alla madrepatria, mentre Taipei si definisce "governo legittimo" della Cina, anche se non ne rivendica più il territorio.
Nel corso dei decenni i due Paesi si sono sfidati in quella che è stata definita "la diplomazia dello yuan", ovvero sostegno economico alle nazioni più povere per ottenere maggiore status internazionale. Nel corso di questi ultimi 18 anni, Taiwan ha versato decine di milioni di dollari per sostenere sanità, istruzione, agricoltura e infrastrutture gambiane. L'ultimo progetto in ordine di tempo - finanziato da Taipei con 22 milioni di dollari - è stato la costruzione di 42 chilometri di autostrada per collegare la capitale Banjul con la parte occidentale del Paese. Nel 2010 Jammeh ha definito l'isola "uno dei migliori amici che il Gambia abbia mai avuto", auspicando che essa "possa ottenere presto il posto che le spetta" sul palcoscenico mondiale.
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