Donne, riciclo e debito con la Cina: il programma di Ajantha Perera, unica candidata alla presidenza
Le elezioni si terranno il prossimo 16 novembre. La donna è un’affermata ambientalista. Ha vissuto in occidente e vorrebbe importare il modello di “più trasparenza nell’amministrazione”. È convinta di poter ridurre del 60% il debito con la Cina attraverso un “buon dialogo”.
Colombo (AsiaNews) – Donne, riciclo e riduzione del debito con la Cina: sono i temi principali del programma elettorale di Ajantha Perera, unica donna candidata alla presidenza dello Sri Lanka. L’appuntamento elettorale si terrà il prossimo 16 novembre. Ad AsiaNews afferma: “Non mi interessa la vittoria. Mi candido a nome di tutte le cittadine di questo Paese, affinchè vengano rispettate per il loro valore, la loro energia e le loro capacità”.
Perera, esponente del Partito socialista, è un’affermata ambientalista. “Sono determinata – dice – a portare una totale trasformazione nella cultura politica dello Sri Lanka, che consenta di far raggiungere alle donne un posto rispettabile”.
Di sé, la candidata afferma: “Sono istruita, ho una mia visione del Paese e un mio programma sul riciclo dei rifiuti solidi. Ho legami con l’estero, ho lavorato all’Autorità per i consumatori e nel comitato consultivo del Ministero per la sicurezza alimentare. Sono una persona versatile. Se sarò eletta, non avrò bisogno di molti consulenti, come gli altri presidenti hanno fatto, perché ho effettuato studi in tutti i settori, dall’economia alla sanità, dai diritti delle donne a quelli dei minori”.
Perera ha vissuto 22 anni all’estero. Quando è tornata sull’isola nel 1993, racconta, “ho iniziato a lavorare con le persone che vivono nelle discariche. Mi chiamavano la ‘Regina della spazzatura’ con disprezzo. Ma quei commenti mi hanno reso più forte. Ne ho fatto il mio distintivo d’orgoglio, per ricordare a tutte le donne che siamo madri e guerriere. Siamo in grado di trasformare la nostra più grande debolezza nel punto di forza”.
Perera vorrebbe applicare allo Sri Lanka “la trasparenza che ho visto in occidente. Per esempio, se si stabilisce una spesa, si decide un budget per sapere in maniera esatta le risorse che si possono utilizzare. Nel nostro Paese questo non avviene”.
Per quanto riguarda l’elevato debito che l’isola ha contratto negli anni con la Cina, afferma: “La prima cosa da fare è nominare le giuste persone alle ambasciate estere, non i miei parenti. Devono essere persone integre, che abbiano una visione per il Paese e che mostrino rispetto per gli altri Paesi. In questo modo, riusciranno a costruire buone relazioni, sia sociali che economiche. Credo che attraverso un buon dialogo potremmo ridurre il debito fino al 60%. Se avremo meno incombenze economiche, potremo rafforzare il Paese. Se avremo armonia tra le etnie, diventeremo una nazione forte, in grado di fronteggiare le forze esterne”.
La donna è sicura di poter vincere. “Se così non dovesse essere – afferma – non mi metterò da parte. Continuerò a monitorare il Paese, per accertarmi che vada nella giusta direzione”.
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