Donna cattolica subisce violenza da due musulmani
Nella diocesi di Barisal una donna di 43 anni, madre di un figlio, è stata assalita in casa da un vicino e da un suo amico per una violenza sessuale. Malmenata è stata lasciata a terra priva di sensi. Il marito ha sporto denuncia alla polizia, che ha arrestato l'aggressore identificato dalla donna: "Pensavano che noi cristiani saremmo stati troppo deboli per denunciare", racconta la coppia. Ma i musulmani del villaggio solidarizzano con l'uomo in carcere
Barisal (AsiaNews) – Una donna cattolica di 43 anni, madre di un figlio, ha denunciato di aver subito violenza da due musulmani nella diocesi di Barisal. Rumi Costa (il nome è di fantasia per tutelare la sua identità) è stata assalita nella sua casa il 5 febbraio ed è rimasta in ospedale fino al 17 febbraio per le conseguenze fisiche dell'accaduto. Il marito Fabian Gomes (anche questo è un nome di fantasia) ha sporto denuncia l'8 febbraio presso la stazione di polizia di Bakerganj contro Mohammad Alam, un vicino riconosciuto dalla donna, e un suo amico.
Gomes lavora come guardiano notturno in una scuola cattolica e l'unico figlio si trova a Dhaka a studiare: per questo motivo Costa al momento dell'aggressione si trovava in casa da sola. Quando il custode è rientrato a casa la mattina successiva ha trovato la porta aperta e la moglie senza vestiti e priva di sensi. Mohammad Alam e il suo amico sono riusciti ad aprire la serratura. “Con il volto coperto sembrava fossero dei ladri - racconta Costa ad AsiaNews - invece volevano un rapporto sessuale e hanno cominciato a picchiarmi. Cercarndo di districarmi ho riconosciuto il volto di Mohammed Alam. Continuavano a colpirmi per convincermi, ero spaventata e indifesa. Ho chiesto dell'acqua da bere e loro mi hanno dato un bicchiere in cui avevano sciolto una pastiglia che mi ha fatto perdere i sensi per tre giorni”.
La donna è ancora debole e porta sul corpo i segni delle unghie degli aggressori. I due le hanno rubato anche gli orecchini d'oro, ma secondo Costa lo hanno fatto solo per umiliarla. La polizia di Bakerganj ha arrestato Alam, ma il suo complice è ancora latitante. La donna non ha ottenuto un certificato medico che attesti la violenza sessuale.
“Alam pensava che essendo noi cristiani molto deboli in questo Paese non avremmo alzato la voce contro la persecuzione”, racconta la donna che invece chiede giustizia. Il marito ha raccontato ad AsiaNews che il villaggio in cui abitano è musulmano. Subito dopo l'accaduto i vicini hanno dimostrato solidarietà e anche espresso la loro condanna; ma quando Gomes ha presentato la denuncia i musulmani locali si sono schierati dalla parte di Alam, sostenendo che non poteva averlo fatto. “I suoi fratelli mi hanno anche offerto del denaro per ritirare la denuncia - racconta ancora l'uomo - ma ho detto loro che voglio la punizione per gli aggressori”.
Ad AsiaNews, Nirmol Rozario, presidente della Bangladesh Christian Association, commenta: “Siamo molto preoccupati per quanto avvenuto a Barisal. Chiediamo una pena esemplare in modo che incidenti di questo genere non si verifichino più”.
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